Una squadra brasiliana ne avrebbe studiato gli effetti. Allarme degli esperti di doping: «Rischi per gli atleti»
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Giocatori del Gremio di Porto Alegre festeggiano dopo un gol |
Una squadra di calcio brasiliana ne ha infatti ha studiato gli effetti sul campo invece che sul talamo, riscontrando , pare, risultati di tutto rispetto sul piano delle prestazioni sportive.
Il caso, qualora fosse confermato, è destinato a creare scompiglio e a generare discussioni e preoccupazioni, prima di tutto fra coloro chi si occupano di doping. «È necessario che l’Agenzia mondiale antidoping avvii subito un’attenta valutazione scientifica sul Viagra. Non solo per accertare eventuali proprietà dopanti della pillola, ma anche e soprattutto a tutela della salute degli atleti che ne dovessero far uso», afferma Pino Capua, presidente della Commissione nazionale anti-doping della Federcalcio, che commenta così lo studio sui possibili effetti della pillola blu sulle performance pedatorie condotto dallo staff medico del Gremio, club vicecampione del campionato di calcio brasiliano.
«FARE CHIAREZZA» – Gli studi seguiti all’intuizione del responsabile medico della squadra carioca, Alarico Endres, avrebbero infatti confermato che «il Viagra aumenta e migliora, la circolazione sanguigna, e quindi può favorire la prestazione dei calciatori. Soprattutto in altura», come ha spiegato lo stesso specialista. Un’assoluta novità, che potrebbe stuzzicare la voglia di calciatori professionisti e non, di migliorare le proprie imprese in campo, magari spinti proprio dai loro club di appartenenza, dal momento che la pillola blu non figura (per ora) nella lista delle sostanze vietate agli atleti. «Ecco perchè – ha spiegato Capua all’agenzia di stampa Adnkronos Salute – è importante che la Wada faccia al più presto degli studi in proposito. Se ne venisse accertata scientificamente la natura dopante, il prodotto andrebbe immediatamente incluso nella lista delle sostanze vietate. A prescindere dal doping: chi può escludere infatti che non ci siano rischi, anche a lungo termine, per la salute degli atleti? Va fatta subito chiarezza», sottolinea.
IL DILEMMA – E se fosse davvero dopante? Qualche calciatore «in difficoltà» in futuro potrebbe trovarsi a dover scegliere fra una possibile squalifica e una buona performance in camera da letto. Soubrette e «veline» di turno sono avvertite.