
Intensi combattimenti sono in corso da diverse ore in quartieri di Gaza City, dove le truppe israeliane per la prima volta sono entrate in profondità, secondo testimoni locali. Questi ultimi hanno riferito che sono stati colpiti in successione un edificio che ospita gli uffici di diversi media arabi e internazionali, la sede dell’Unrwa – l’agenzia delle Nazioni unite per i rifugiati – e un ospedale.
E’ stato pure colpito, a quanto risulta, il palazzo che ospita gli uffici di media occidentali e arabi – noto come la Al-Shurouq Tower – che è stato raggiunto da un missile o da un proiettile di artiglieria israeliano. Nell’attacco sono rimasti feriti due cameramen palestinesi, e almeno un giornalista della tv di Abu Dhabi che si trovava al 14/0 piano dell’edificio. A pochi minuti di distanza l’artiglieria israeliana ha colpito la sede dell’Unrwa, ferendo tre dipendenti, ha affermato il portavoce dell’agenzia dell’Onu, Adnane Abu Hasna, annunciando la sospensione delle attività. Ordigni delle forze israeliane sono caduti anche su un ospedale a Gaza City, che al momento in fiamme, secondo testimoni dal posto. La sanità palestinese stima che il numero dei morti, dall’ inizio dell’ operazione Piombo Fuso abbia superato i 1060, tra i quali 322 bambini (e 1500 sono feriti).
Gli uccisi negli odierni scontri sarebbero almeno una ventina. In Israele sono caduti almeno una quindicina di razzi, in particolare nelle aree di Sderot – dove è stata centrata una casa – di Ashdod e del Neghev occidentale, senza causare vittime. Il segretario generale dell’ Onu ban Ki-moon, da oggi in Israele, ha aspramente denunciato l’attacco alla sede dell’Unrwa dicendo di essere “scandalizzato” e ha ottenuto le scuse del ministro della difesa Ehud Barak, che si è rammaricato per “il grave errore”. Intanto gli scontri hanno raggiunto il centro di Gaza City. Tra la popolazione si sta diffondendo il panico, con flussi crescenti di persone che abbandonano la città per sfuggire ai combattimenti alla ricerca di un qualche riparo. Dal canto suo, un portavoce dell’esercito israeliano ha detto all’ANSA di poter confermare che “scontri intensi” sono in corso all’interno di Gaza City. Prosegue intanto intensamente l’attività diplomatica internazionale per arrivare al più presto a un cessate il fuoco. A Gerusalemme oltre a Ban Ki-moon si trova oggi anche il ministro degli esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier. Ambedue vedranno oltre ai dirigenti israeliani anche i massimi esponenti dell’ Autorità palestinese a Ramallah.
Ban Ki-moon, in una conferenza stampa a Tel Aviv col ministro degli esteri Tzipi Livni, ha detto di ritenere che ormai siano maturate tutte le condizioni per porre fine al fuoco. Il governo israeliano attende però di udire dal generale Amos Ghilad, consigliere del ministro della difesa, il resoconto dei colloqui che egli ha avuto oggi al Cairo sull’ esito degli sforzi egiziani per un cessate il fuoco con l’assenso di Hamas e sulle sue condizioni. Il quotidiano Haaretz ha intanto riferito che Israele e Stati Uniti sono prossimi alla conclusione di un memorandum di intesa per impedire il contrabbando di armi iraniane a Hamas.