Svolta nelle indagini, il sindaco sospende i dipendenti accusati. L’aggressione allo studente ghanese. I pm: sospetti di depistaggi su altri sei colleghi. l pm ha messo nel mirino 8 agenti, un ispettore e un commissario per percosse aggravate, calunnie, ingiuria, falso ideologico
Emmanuel Bonsu Foster lo scorso settembre con il volto pesto. Il ragazzo ghanese di 22 anni aveva immediatamente accusato i vigili di Parma: «Mi hanno insultato, denudato, picchiato. E ora mi vogliono incastrare» |
PARMA — Il colpo di scena è arrivato ad indagini ormai concluse. Quattro dei dieci vigili urbani accusati di aver pestato, umiliato e denudato il giovane ghanese, Emmanuel Bonsu, 22 anni, scambiato per un pusher nel settembre scorso e trascinato al comando municipale, sono da ieri sera agli arresti domiciliari. I provvedimenti di custodia cautelare sono stati adottati dal giudice Pietro Rogato su richiesta del sostituto Roberta Licci, che coordina l’inchiesta della Procura. Alla base dei provvedimenti c’è il pericolo di inquinamento delle prove. La giunta comunale di Parma, che aveva già provveduto a trasferire ad altre funzioni i dieci vigili indagati (otto agenti, un ispettore capo e un commissario), appena appresa la notizia degli arresti, ha deciso di sospendere le guardie, «in via cautelativa », da ogni servizio. Pesante il fardello di accuse che grava sui dieci indagati: sequestro di persona, percosse aggravate, calunnia, ingiuria, falso ideologico e materiale, violazione dei doveri d’ufficio, il tutto con l’aggravante dell’abuso di potere.
Da brividi il racconto fornito dal ragazzo, la cui famiglia (padre operaio, madre che lavora nel settore delle pulizie) è da anni stabilmente inserita a Parma. Emmanuel frequenta un istituto tecnico, non ha precedenti penali e presta volontariato in una comunità antidroga. Raccontò di essere stato aggredito la sera del 29 settembre scorso da alcuni vigili urbani mentre, in attesa delle inizio delle lezioni scolastiche, si trovava in un parco del centro città. Una versione, la sua, confermata da più di un testimone. Scambiato per uno spacciatore, il ragazzo venne bloccato a terra da un gruppo di vigili urbani, che gli puntarono la pistola alla tempia, lo colpirono ripetutamente al volto e lo trascinarono al comando. Qui il giovane venne sottoposto ad un violento interrogatorio, durante il quale, come ha scritto anche il pm, vennero rivolte al giovane frasi del tipo: «Scimmia confessa », «Sei solo un negro». Quando, dopo ore da incubo e dopo aver subito anche un’ispezione corporale, il ghanese venne liberato, aveva un occhio tumefatto (un trauma che richiese un delicato intervento chirurgico) e, tra le mani, si rigirava una busta sulla quale c’era scritto «Emanuel negro». La notizia dei quattro arresti ha spiazzato anche il comandante dei vigili urbani, Giovanni Maria Jacobazzi, nominato subito dopo il caso Emmanuel: «Non ci aspettavamo questi provvedimenti da parte del magistrato. I quattro agenti non era più operativi da tempo».
Redazione online
Razzismo a Parma, quattro vigili agli arrestiultima modifica: 2009-01-15T15:50:00+01:00da
Reposta per primo quest’articolo