Iniziative analoghe sono già state prese a Londra e da poco a Genova. Rubiales ha finanziato la risposta dei credenti con le offerte domenicali raccolte nella sua piccola chiesa evangelica della periferia di Madrid. Il bus ‘credente’ è il secondo apparso nelle strade della capitale. Il primo, lanciato il 25 dicembre, dopo che il pastore aveva avuto sentore dell’intenzione del campo ateo di investire Barcellona, circola però solo all’estrema periferia sud di Madrid, tra Fuelabtra, Leganes e Aluche. Il nuovo bus passa invece in centro, fra l’altro vicino a Las Ventas, la famosa ‘plaza de toros’ di Madrid. La contromossa del club ateo non si è fatta attendere. L’Associazione madrilena degli Atei e Liberi Pensatori (Amal) ha ottenuto ieri il via libera del Comitato di autoregolamentazione della pubblicità al varo della campagna “Dio probabilmente non esiste” dalla fine del mese fino a marzo su due bus delle centralissime linee 3 e 5 di Madrid, fra la Puerta de Toledo e Plaza de San Amaro il primo, fra Puerta del Sol e Chamartin il secondo.
In altre parole i cartelli dell”orgoglio ateò passeranno più volte ogni giorno davanti a luoghi simbolo del cattolicesimo spagnolo, la Cattedrale dell’Almudena, l’Arcivescovado, ma anche il palazzo del governo di Madrid, in mano al Partido Popular, di ispirazione cattolica. Ma la disfida fra i due campi sembra dover allargarsi a macchia d’olio. Un’altra associazione cattolica raccoglie fondi per lanciare un terzo bus ‘credente’ a Madrid dalla fine del mese, l’Ual (che ha raccolto già oltre 16 mila euro per la campagna, e ne spenderà solo quattromila a Madrid) pensa di esportare il messaggio in altre città spagnole.
La ‘guerra degli spot’ sull’esistenza o meno di Dio ha già fatto colare torrenti di inchiostro nei giornali spagnoli, ma senza provocare contrapposizioni troppo accese. Una inviata di El Pais ha effettuato all’alba il primo viaggio nel centro di Madrid con il bus ‘credente’, raccogliendo le opinioni dei viaggiatori. Risultato: sei favorevoli allo spot ‘credente’, tre contrari e due “non lo so”. Non tutti però apprezzano il metodo: “mi vergogno che in questo paese ci si presti a queste stupidaggini” è sbottato Ignacio Fraguas, 51 anni, che si è detto seccato dai cartelli degli uni e degli altri: “non mi va che mi si dica su un autobus cosa devo pensare: con tutti i problemi del mondo, ora reinventiamo le crociate, le guerre sante?”.
Su Youtube gira un filmato di un nuovo bus, LEXCIVILIS, che ha frase sullo stile di quella mostrata a Genova dall’associazione di atei, ma di contenuto più ottimista e prudente. Di fronte a concetti o realtà come “Dio”, serve a poco gonfiarsi come tacchini, ergendosi a fari di verità assoluta. Giova di più vestirsi di quella sana prudenza che solo gli uomini intelligenti ed umili sanno portare. Chi ha ingegno e capacità, farebbe bene ad adoperarsi per risolvere i problemi veri dell’umanità. Guerra, prepotenza, disparità sociali, negazione dei diritti, sono sfide più degne di uomini e donne che vogliano rendere utili le loro vite. Altro che battaglie contro Dio. Se non vogliamo parlare di bestemmia, possiamo parlare di bestialità.
Giriamo pagina e parliamo invece di rinnovato impegno civile. Il cittadino della classe media è dormiente: risvegliamolo! Vedete http://www.lexcivilis.blogspot.com o cercate LEXCIVILIS su Google
Sono appena tornato da Madrid ma nn li ho visti… probabilmente la polemica a un anno di distanza si è placata.
Non pensavo ci fosse questo scontro tra atei e cattolici…