Era malato da tempo. Aveva 64 anni. I funerali giovedì. Si è spento nella sua abitazione di Agrate Brianza, dopo una lunga malattia. Il ricordo dei colleghi
Mino Reitano negli anni ’70
MILANO – È morto nella sua casa di Agrate Brianza, in provincia di Monza, il cantante Mino Reitano. Reitano, 64 anni, malato da due anni, era stato sottoposto a un intervento chirurgico un anno e mezzo fa e anche nello scorso novembre. Fino alla fine è stato assistito dalla moglie Patrizia e dalla figlia Giuseppina Elena. Nato a Fiumara, in provincia di Reggio Calabria, nel 1944, conquistò il successo nel 1968 con «Avevo un cuore (che ti amava tanto)» e «Una chitarra cento illusioni». Con i proventi di queste prime canzoni acquistò un lotto di terreno ad Agrate Brianza dove costruì «Reitanopoli», un ranch in piena Brianza in cui si stabilì con la famiglia. I funerali del cantante, che lascia anche un’altra figlia, Grazia Benedetta, si svolgeranno giovedì alle 15 nella chiesa di Agrate Brianza.
Mino Reitano a Sanremo
BAUDO – «Mino Reitano era un bravissimo ragazzo, ostinato, il classico emigrante con grande voglia di arrivare, esuberante, simpatico». Così Pippo Baudo ricorda commosso il cantante, scomparso questa sera a 64 anni. «Nonostante il finale tragico e la sofferenza che durava da parecchi anni – sottolinea Baudo – Mino è stato fortunato, perché ha avuto dalla vita quello che voleva, passando dall’anonimato della provincia meridionale ai palcoscenici più importanti del mondo dello spettacolo, del quale è diventato a pieno titolo un protagonista». Di Reitano, Baudo cita «i grandi successi a Sanremo, ma soprattutto a Canzonissima, con la sua capacità di coinvolgere centinaia di migliaia di persone, che da casa lo votavano senza esitazione, e di farsi notare, con esibizioni che a qualcuno talvolta sembravano eccessive. Ma aveva anche l’animo del compositore: ha scritto, tra l’altro, «Una ragione di piu», uno dei brani più belli del repertorio di Ornella Vanoni, che considerava il suo piccolo capolavoro». «Finchè ha avuto la forza – dice ancora Baudo – non si è mai risparmiato nei suoi spettacoli, che duravano anche tre ore, grazie alla sua grande voglia di farsi amare. Mino – conclude Pippo – lascerà un ricordo piacevole e simpatico, e questa è la cosa più bella per un artista».
Sul campo di calcio che si era fatto costruire in giardino
LITTLE TONY – Little Tony si dice «molto addolorato» per la scomparsa di Mino Reitano, al quale era stato vicino in questi ultimi due anni di malattia. «Era un collega e un amico speciale, prezioso, da 40 anni. Ci siamo sentiti ogni settimana, io cercavo di incoraggiarlo in tutti i modi. Lui viveva la malattia con grande entusiasmo – aggiunge – mi diceva sempre che voleva fare un programma in cui io facevo Dean Martin e lui Frank Sinatra. L’anno scorso a Sanremo avrebbe voluto cantare in coppia con me, ma era già malato. Con lui c’era un’amicizia forte. Era dolce, modesto e si comportava sempre nel modo giusto. Era una persona speciale, particolare. Sua moglie Patrizia gli è stata vicina in questo calvario». «L’unico rimpianto – conclude Little Tony – è che dovevamo vederci dopo la sua ultima operazione, dopo le feste. Invece, sono stato male io, con un’influenza da cui sono uscito solo quattro o cinque giorni fa».
Con Paul Anka
REGGIO CALABRIA – Anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha espresso il cordoglio suo personale e di tutta la comunità reggina: «Mino Reitano era un amico e un artista di Reggio Calabria che ha dato lustro alla città e all’intera regione». «Ogni volta che avevamo occasione di incontrarci o sentirci -racconta il sindaco di Reggio Calabria- faceva sempre menzione del suo attaccamento a questa terra e al suo modo di esportare la calabresità nel mondo. Sono vicino -conclude Scopelliti- alla moglie Patrizia e ai due figli per questa grave perdita che noi come calabresi, ma soprattutto come reggini, piangiamo in maniera veramente dolorosa».