Civitavecchia: omicida e vittima erano vicini di casa, un colpo di fucile ha reciso l’arteria femorale, da chiarire i motivi della lite. La protesta: «Giustizia»
Il luogo dell’omicidio |
«UN PADRE DI FAMIGLIA» – Appresa notizia della morte del loro connazionale dai telegiornali, decine di senegalesi arrivati da varie parti del comprensorio si sono radunate davanti al commissariato di Civitavecchia. «Era una persona bravissima e a Civitavecchia lo conoscevano tutti. Era in città da più di 20 anni per lavorare e mantenere la sua famiglia in Senegal». Così Mustafà, amico di Chehari Mehari Fuoid, ricorda il 42enne. «Non sappiamo se ci siano stati altri litigi e come sono andate le cose. Certo è – continua Mustafà – che noi non abbiamo mai ammazzato nessuno. È un padre di famiglia, ti rendi conto. Non è che uno si sveglia la mattina e ammazza una persona. Cherari usciva la mattina alle 6 e rientrava la sera alle 22. Viveva in quella casa con due fratelli».
LA PROTESTA – Quando dal commissariato sono usciti due testimoni, i senegalesi hanno protestato con la polizia e cercato di impedire che la macchina lasciasse il commissariato perché volevano sapere dove li stavano portando. Secondo quanto si apprende, i testimoni sono stati portati in procura dal pm. I senegalesi hanno quindi bloccato la strada con i cassonetti, chiedendo giustizia. Gli agenti della polizia di Stato, usciti dal commissariato, stanno cercando di convincerli a togliere il blocco stradale.