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Vita ecocompatibile: niente frigorifero

 

Il caso in Canada. Gli ambientalisti hanno dubbi su questa scelta. La vita di una famiglia che ha deciso di farne a meno: meno cibi precotti o surgelati, cucina più sano

 

 

 

Rachel Muston (NYTimes)
CANADA – Ridurre la propria “impronta ecologica”, ovvero l’impatto delle proprie attività sull’ambiente, richiede impegno, ma non è una cosa impossibile. Un buon esempio ce lo dà Rachel Muston, trentadue anni, impiegata IT presso il governo canadese, che un anno fa ha deciso di dare una notevole accelerata alla sua responsabilità ambientale. La prima azione drastica, presa d’accordo con il marito, è stata quella di spegnere il frigorifero, uno degli elettrodomestici più dispendiosi in quanto a consumo energetico (circa 1300 chilowattora all’anno).

UNA SCELTA ESTREMA – Il frigo è presente in quasi tutte le case americane ed europee, eppure non è così indispensabile come appare, almeno secondo la signora Muston. Lei si è organizzata ad esempio con un freezer, per conservare a lungo termine gli alimenti più deperibili (carne e verdure), e un refrigeratore più piccolo, raffreddato con il ghiaccio prodotto dal congelatore, per i generi caseari e di immediato utilizzo. Basta un po’ di oculatezza e qualche modifica nella spesa quotidiana e nelle abitudini culinarie; ma, più di ogni altra cosa, è fondamentale avere tempo: va infatti dedicato più spazio alle compere e alla preparazione dei cibi (eliminando tutti i cibi precotti o surgelati). La vita senza questo elettrodomestico è comunque una scelta estrema, che in pochi si possono permettere. È agevolato ad esempio chi vive vicino a un negozio di alimentari, chi è da solo, o per lo meno non ha una grande famiglia, e può cucinare e comprare piccole quantità di cibo per volta. Chi vive in campagna o ha un giardino, ad esempio, in inverno può lasciare fuori casa gli alimenti da conservare al freddo.

LO SCETTICISMO DEGLI AMBIENTALISTI – Interpellate sull’argomento, molte delle persone più eco-responsabili e attente al risparmio energetico ritengono il frigo un lusso irrinunciabile. Anche tra gli ambientalisti ci sono molti scettici riguardo alla questione, ritenendo che la sfida di vivere senza frigo abbia acquistato un risvolto romantico, idealizzando una pratica che in realtà non è poi così conveniente. In effetti esistono alternative più accessibili per ridurre l’impatto ecologico, come acquistare un modello a basso consumo. C’è chi ha recuperato vecchi progetti tutt’oggi validi, come l’Università di Oxford che ha rispolverato l'”Einstein refrigerator” (accreditato al premio Nobel): un frigo a gas pressurizzato che non usa energia elettrica. O più semplicemente si possono tenere a mente alcuni suggerimenti di comune buon senso: sbrinare il frigo una volta all’anno, non aprire lo sportello troppo spesso e per troppo tempo, posizionare il frigo in modo che sia lontano dalle fonti di calore (forno, fornelli, luce diretta del sole).

Vita ecocompatibile: niente frigoriferoultima modifica: 2009-02-05T16:34:45+01:00da
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