ROMA – Altro che forze fresche! Con l’ultima infornata di docenti, i 50 mila assunti con il piano dell’ex ministro dell’Istruzione Fioroni, ha conquistato la cattedra un esercito di ultraquarantenni. Se l’età media di ingresso è di 41 anni e due mesi, c’é un buon 13,7% di neoassunti tra i 50 e i 60 anni e addirittura un 1,2% di over60 che rischia di andare in pensione subito dopo essere entrato in ruolo.
I neoassunti con meno di 30 anni sono appena il 2,5% del totale. La fotografia emerge da un’indagine della Fondazione Agnelli anticipata nel numero dell’Espresso in edicola domani. Dati che confermano quello che da tempo si sa e cioé che gli insegnanti italiani sono i più anziani d’Europa: la percentuale di over50 raggiunge, infatti, nel nostro Paese quota 55% contro il 32% Regno Unito, il 30% della Francia e il 28% della Spagna. Gli anni di precariato dei neo assunti sono in media 10,7, con un crescendo dalla materna alle superiori dove il 54,6% dei docenti assunti ha più di 10 anni di servizio alle spalle.
E’ vero che è in vista un bel numero di pensionamenti (300 mila in 10 anni secondo la Fondazione Agnelli), ma – fanno notare i ricercatori – con i tagli delle ore di lezione, il maestro unico e le eventuali nuove regole sulle pensioni, c’é da scommettere che prima che l’esercito dei 260 mila precari in lista d’attesa entri in ruolo la sua età media (ora di 37 anni) si sarà alzata di un bel po’. La ricetta della Fondazione Agnelli è quella di un doppio canale che da un lato selezioni tra i precari in lista d’attesa dall’altro riapra le porte della scuola ai neolaureati.