I dati del 13esimo rapporto dell’Osservatorio internazionale di Telefono Arcobaleno. Il 42% ha meno di 7 anni e il 77% meno di 9. «Questo mercato non conosce crisi. Processi troppo lenti»
![]() |
MILANO – Oltre 36mila bambini sono stati scambiati in Internet,, attraverso venti miliardi di “transazioni” che hanno alimentato il mercato della pedofilia on line. Il 42% di queste piccole vittime ha meno di 7 anni e il 77% meno di 9 anni. Sono i dati sulla pedopornografia sul web che emergono dal 13esimo rapporto dell’Osservatorio internazionale di Telefono Arcobaleno, resi noti alla vigilia della giornata Europea per la sicurezza in rete. Sono le cifre del dramma dello sfruttamento dei bambini su internet, con una mappatura aggiornata della complessa e stratificata comunità pedofila nel Mondo.
«MERCATO CHE NON CONOSCE CRISI» – «La pedofilia on line – ha detto il presidente e fondatore dell’organizzazione, Giovanni Arena – è un mercato che non conosce crisi, anche perché i clienti restano di fatto impuniti per la lentezza dei processi mentre le giovani vittime rimangono stritolate tra i meccanismi farraginosi di una giustizia che fatica a dare risposte».
LE SEGNALAZIONI – Telefono Arcobaleno, in 13 anni ha effettuato 228.079 segnalazioni, con punte di oltre 300 in un solo giorno che nell’84% dei casi hanno portato alla chiusura dei siti nel giro di 48 ore. Particolarmente aggressiva, in questo ultimo anno è risultata la presenza di ben 7.639 siti legati al pedobusiness che fanno parte di una galassia ben più vasta di 42.396 siti a contenuto pedopornografico.