Il conduttore: «La mia tariffa è la stessa degli anni scorsi, ma quest’anno torna utile sviluppare il discorso», a tre giorni dall’apertura del concorso musicale
Paolo Bonolis |
«STESSA TARIFFA DEGLI ANNI SCORSI» – «Se avessi fatto qualcosa che non quadrava non lo avrei fatto – insiste il conduttore -. È un’offerta che mi è stata fatta e ho accettato. Sono 8 mesi di lavoro ed è impegnativo in un mercato, quello televisivo, che per 8 mesi se vuole fare qualcosa in un certo modo ha una determinata tariffa. Niente di trascendentale, anche perché è la medesima degli anni precedenti. Solo che quest’anno torna utile sviluppare il discorso, come se il problema fosse questo e non altri». Bonolis fa notare, nell’intervento a Radio Radio, che «l’importante è la gestione delle problematiche. Invece di risolverle facciamo pensare che siano altre cose e a quelle a cui veramente bisognerebbe mettere mano non ci pensa nessuno. È molto divertente questo». Ma a pesare è soprattutto, per il conduttore del Festival di Sanremo numero 59, «questa enorme fronda di persone che cercano di delegittimare tutto, di gettare ombre su ogni cosa. Ti fanno vivere la cultura del sospetto, dell’intrigo. Sembra non ci sia più niente di bello e meraviglioso al mondo».