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Rai, nominati i 7 membri del nuovo Cda

 

Gli altri due, tra cui il presidente, saranno nominati dal governo. Bianchi Clerici, Gorla, Rositani, Verro, Rizzo Nervo, Van Straten e Rodolfo De Laurentiis

 

 

L’elezione di sette membri del Cda Rai in Commissione di Vigilanza
ROMA – Fumata bianca: la commissione di Vigilanza sulla Rai ha nominato i sette membri di sua competenza del nuovo consiglio di amministrazione della Rai. Due le conferme e cinque new entry. Nino Rizzo Nervo e Giovanna Bianchi Clerici i veterani; Alessio Gorla, Gugliemo Rositani, Antonio Verro, Rodolfo De Laurentiis, Giorgio Van Straten, gli esordienti. Eccolo (quasi al completo, gli altri due membri, tra cui il presidente saranno scelti dall’esecutivo) il nuovo cda della Rai, dopo oltre otto mesi dalla scadenza dell’attuale, votato dalla commissione di Vigilanza, al termine di un lungo impasse che ne ha di fatto bloccato l’operatività. All’elezione ha partecipato anche il presidente della Vigilanza Sergio Zavoli. Assente l’Idv che aveva annunciato di non partecipare al voto, mentre si astiene il deputato radicale Marco Beltrandi. Assente l’esponente del Pdl Maurizio Lupi (impegnato in una missione all’estero). Guglielmo Rositani, con 6 voti è stato il candidato più votato. Tutti gli altri ne hanno ottenuti cinque Stando a quanto viene sottolineato in ambienti parlamentari, inoltre, dovrebbe essere Mauro Masi, attuale segretario generale della presidenza del Consiglio, il nuovo direttore generale della Rai.

CHI SONO I NUOVI CONSIGLIERI – Tornando al nuovo Cda, conferme dunque per la leghista Giovanna Bianchi Clerici e il democratico, in quota Dl, Nino Rizzo Nervo. Non ce la fa, invece, il forzista Giuliano Urbani, battuto allo sprint finale dal berlusconiano Antonino Verro, siciliano, ex parlamentare di Forza Italia. Debuttante in cda, ma non nuovo a incarichi dirigenziali nel mondo dei media, Alessio Gorla, prima in Mediaset poi in Rai, vicinissimo al Cavaliere, al punto da organizzarne la discesa in campo del 1994 e coordinare la prima campagna elettorale degli azzurri. Dopo l’addio di Gennaro Malgieri, eletto deputato, An punta su Guglielmo Rositani, settantenne sindaco di Varapodio (Rc), quattro volte deputato (fino alla scorsa legislatura). L’Udc sceglie Rodolfo de Laurentiis, ex commissario in Vigilanza, come sostituto di Marco Staderini, mentre il Pd conferma l’ex direttore di Europa e punta su un volto nuovo: quello dello scrittore fiorentino Giorgio Van Straten, presidente di Federculture, direttore negli anni ’80 dell’Istituto Gramsci Toscano, già consigliere di amministrazione della Biennale di Venezia, ex presidente dell’AGIS, ma anche (fino al 2008) alla guida dell’Azienda Speciale Palaexpo di Roma, che gestisce il Palazzo delle Esposizioni, le Scuderie del Quirinale, la Casa del Jazz e la Casa del Cinema. Una candidatura, quella di Van Straten, fortemente sponsorizzata dall’ex segretario Walter Veltroni, ma mal digerita da una parte dell’ex Quercia che parla di una decisione «imposta dall’alto» e che avrebbe preferito una proroga in Cda anche per Rognoni (soprattutto dopo le dimissioni di Veltroni). Tuona Antonio di Pietro, i cui commissari non hanno partecipato alla seduta in Vigilanza: «Ecco l’ultimo atto del veltrusconismo: un’equa spartizione tra amici fidati e sodali di partito, decisa a tavolino tra Pd e Pdl per il Consiglio di Amministrazione della Rai».

«RIUNIONE TEMPESTOSA» – Le candidature democratiche sono state ufficializzate in una riunione «tempestosa», secondo alcuni dei partecipanti (durissimo il radicale Marco Beltrandi. «È uno schifo» avrebbe detto scegliendo di non votare i candidati Pd), durante la quale si sarebbe appena sfiorato il tema della presidenza e che avrebbe visto spuntare l’ipotesi di una terna di nomi tra cui scegliere (anche se l’ipotesi di una riconferma per Petruccioli non è tramontata): si tratterebbe di Andrea Manzella, Sergio Mattarella e Giuliano Amato.

ZAVOLI – Soddisfatto per l’elezione dei setti consiglieri, il presidente della Vigilanza Sergio Zavoli; «Il Parlamento si è riappropriato dei propri diritti ed ha dato alla Rai gli strumenti per riprendere in mano l’Azienda». «La politica - ha detto poi Zavoli, replicando alle accuse del radicale Marco Beltrandi per il quale si è fatto strumento della lottizzazione – è in grave difficoltà, come dimostrano anche i fatti di oggi e ne abbiamo risentito a nostro modo ma prendo l’impegno perché il nostro lavoro sia sempre nel rispetto delle regole, delle persone e dei tempi stabiliti». Zavoli ha dato appuntamento a mercoledì 25 alle 14 per l’ufficio di presidenza che convocherà la prossima riunione probabilmente dedicata alla ratifica del futuro presidente della Rai che deve essere indicato dal ministero del Tesoro.

«GRANDE SODDISFAZIONE» – «Grande soddisfazione» è stata espressa anche da Paolo Romani, sottosegretario allo Sviluppo economico. «Finalmente – ha osservato Romani – viene assicurata al servizio pubblico radio-televisivo una governance forte e con pieno mandato per permettere all’azienda di affrontare con tranquillità la sfida tecnologica del passaggio dall’analogico al digitale».

Rai, nominati i 7 membri del nuovo Cdaultima modifica: 2009-02-18T22:41:07+01:00da
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