Ha trovato un messaggio su MySpace: «Woody va pazzo per la sua musica e vorrebbe usarla nel suo nuovo film», la Tellarini è un ex insegnante precaria
Giulia Tellarini, da insegnante precaria a nuova musa di Woody Allen (da internet)
MILANO – All’inizio credeva fosse uno scherzo. «Quando trovai un messaggio sul mio sito MySpace firmato dall’assistente di Woody Allen, che diceva “Woody va pazzo per la sua musica e vorrebbe usarla nel suo nuovo film”, pensai che qualcuno mi stesse prendendo in giro». Giulia Tellarini in quei giorni era insegnante precaria in Germania e suonava nei weekend per le strade di Berlino, come un qualunque artista di strada: era normale diffidare del messaggio. Che però era vero. Il maestro aveva scelto colei che, accanto a Scarlett Johansson e al premio Oscar Penélope Cruz, sarebbe diventata la terza diva, quella “nascosta”, del suo Vicky Cristina Barcelona.
Giulia Tellarini nel videoclip «Barcelona» (da internet)
LA SCOPERTA – La voce e le note che accompagnano il film sono quelle di Giulia. E il modo casuale in cui ci sono arrivate, nell’epoca dei talent show e delle star “programmate”, fa l’effetto di una boccata d’aria fresca. «Vivevo a Barcellona proprio nel periodo in cui Allen era in città per girare il film. Il chitarrista della band con cui suonavo a tempo perso, consigliato dalla sua fidanzata, passò dall’hotel in cui alloggiava il regista e gli lasciò alla reception un cd artigianale con una manciata di nostre canzoni: finì in cima a una montagna di altri pacchettini tra sceneggiature, curriculum, libri, cd, book fotografici e altra roba. Era come giocare un terno al lotto, ma per qualche ragione il nostro demo finì davvero nelle mani di Allen. E lui decise che quella era la musica che cercava».
TRASFERITA A BERLINO – C’è solo un problema. Mentre il regista newyorchese fa le sue scelte, Giulia, che non immagina ciò che l’attende, ha lasciato la Spagna e si è trasferita a Berlino, in cerca di un’occupazione più stabile del suonare nei locali notturni: comincia a insegnare, riservando alla musica qualche esibizione estemporanea per le strade di Kreuzberg, quartiere bohémien, nei fine settimana. «In questa fase ci ha aiutato la tecnologia. L’unico modo che la produzione di Vicky Cristina Barcelona ha trovato per contattarci era MySpace. Ma all’inizio nessuno voleva crederci. E anche quando è diventato chiaro che si trattava veramente di Woody Allen, c’è stato un lungo periodo di incertezza e di timore che saltasse tutto, prima che arrivasse la firma del contratto e la certezza che ce l’avremmo fatta».
VITA RANDAGIA – Giulia, 30 anni, ha iniziato presto con la musica. «È da sempre una mia passione, ma fino a poco tempo fa era solo un hobby, non avrei potuto vivere di quello. Al massimo ero riuscita a ottenere di incidere un jingle per la pubblicità». Berlino e la Catalogna sono solo le ultime tappe della sua vita randagia: da Treviso, città natale, si è trasferita con i genitori a sei anni a Cottsmore, nel Regno Unito, dove il padre, pilota aeronautico, era istruttore in una base della Raf, aeronautica militare britannica. Poi Roma e quindi da sola a Parigi, dove frequentava l’università e lavorava come fonico alla radio. Infine la decisione di tentare la sorte a Barcellona, gioiello della Spagna giovane e in ascesa, luogo del suo appuntamento con il destino.
Giulia y los Tellarines (da internet)
ADDIO BARCELLONA – Oggi, l’ex insegnante precaria è nuovamente in Spagna, questa volta in tournée. Ha dato l’addio all’insegnamento per vivere la musica a tempo pieno. «Tanto, con la crisi che c’è, mi avrebbero licenziata comunque. Ora almeno sono precaria per fare la vita che amo». Il suo gruppo si chiama Giulia y los Tellarines, un gioco di parole tra il suo cognome e il modo in cui gli spagnoli chiamano i tagliolini, simbolo della sua italianità. Dal festival cinematografico della Catalogna è arrivato il premio per la migliore colonna sonora originale e gira voce che il brano Barcelona (video), che apre il film insieme ai titoli di testa, sia stato adottato dall’ufficio del turismo cittadino come inno ufficioso: «Davvero? – si sorprende Giulia -. Questa non la sapevo. Se fosse vero, spero che mi paghino i diritti», ride. A Barcellona, comunque, Giulia non tornerà a vivere: «Non c’è più l’atmosfera di una volta, è diventata un parco giochi grosso e costoso, i piccoli locali chiudono e suonare per strada è sempre più difficile. Provo un po’ ciò che si sente per un ex amante: rimane una cosa speciale, ma devo guardare avanti».
MUSICA E CINEMA – Lavorare con il cinema, invece, è un’esperienza destinata a ripetersi. «La mia musica è molto cinematografica, crea immagini. È stata usata anche in film a basso costo spagnoli e in qualche documentario televisivo, quindi è una strada che continuerò a percorrere. Adoro il cinema poetico, alla Fellini per intenderci, e oggi quello di Benigni e Garrone. Nel frattempo, dopo Eusebio, primo album uscito nel 2008 purtroppo senza distribuzione in Italia, stiamo lavorando al disco previsto per la prossima estate. Ci saranno nuovi strumenti, nuove idee, ma sempre con questo “swing gitano” che amiamo tanto».