Informati Subito

CASSAZIONE: VANNA MARCHI, CONFERMATA CONDANNA 9 ANNI E 6 MESI

 

ROMA – Gli amuleti non hanno salvato Vanna Marchi dalla condanna definitiva a 9 anni e 6 mesi di reclusione emessa dalla Seconda sezione penale della Cassazione. I Supremi giudici hanno, infatti, dichiarato “inammissibile” il ricorso presentato dalla ‘teleimbonitrice’ contro la sentenza pronunciata dalla Quarta Corte d’Appello di Milano il 27 marzo 2008. E’ diventata definitiva anche la condanna a 9 anni, 4 mesi e 9 giorni di reclusione per Stefania Nobile, figlia della Marchi. Confermata la colpevolezza anche di Francesco Campana – ex compagno della Marchi – che ha ricevuto la convalida dei 3 anni di reclusione che gli erano stati inflitti e che non sconterà perché coperti dall’indulto.

Tutti e tre sono stati ritenuti colpevoli di associazione a delinquere finalizzata alla truffa per la televendita di pietre dai poteri miracolosi alla quale collaborava anche il sedicente mago Mario Pacheco do Nascimento, latitante in Brasile dopo la sentenza di secondo grado che gli aveva comminato un mese e 20 giorni in continuazione con una sentenza definitiva a 4 anni. In primo grado la Marchi e la figlia erano state condannate a 12 anni e 6 mesi in due processi distinti. Si calcola che siano state circa 300 mila le vittime delle ‘televendite patacca’. Complessivamente madre e figlia devono risarcire le persone alle quali hanno venduto gli amuleti con circa 2 milioni e 300 mila euro. Adesso per loro si apriranno le porte del carcere e il loro legale, avvocato Liborio Cataliotti, ha annunciato che madre e figlia “sono pronte a costituirsi”.

Durante le indagini hanno scontato circa un anno di custodia cautelare che non basta affinché possano ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali. In prigione dovrebbero passare – in base ai conteggi di Cataliotti – circa “5 anni e 4 mesi e poi potrebbero uscire per applicazione dell’indulto che dovrebbe condonargli tre anni di pena”. Senza successo il legale, nella sua arringa innanzi ai giudici di piazza Cavour, aveva sostenuto che 43 episodi di truffa, su un totale di 111 calcolati nel processo, doveva “essere dichiarato prescritto e le condanne andavano, pertanto, diminuite”. Ma questa tesi non ha convinto la Cassazione che ha, invece, accolto la richiesta del sostituto procuratore generale della Suprema Corte Antonello Mura che, nella sua requisitoria, aveva chiesto la conferma del verdetto d’Appello. “Tante povere persone – ha ricordato il pg – hanno abboccato all’amo di questa sorta di pesca miracolosa fatta dalla Marchi e dai suoi complici”. Per il pg le truffe non si erano prescritte e l’associazione a delinquere è “ampiamente provata”.

CASSAZIONE: VANNA MARCHI, CONFERMATA CONDANNA 9 ANNI E 6 MESIultima modifica: 2009-03-04T23:41:44+01:00da
Reposta per primo quest’articolo