Motore innovativo, anche per le supercar Ferrari e Maserati. I propulsori presentati a Ginevra: saranno montati sulla MiTo a partire da fine 2009
Il nuovo motore Multiair presentato dalla Fiat al Salone di Ginevra: promette bassi consumi e un abbattimento dell’inquinamento
MILANO – Si chiama Multiair la nuova tecnologia destinata a motori innovativi che consumano e inquinano pochissimo. È stata studiata da Fiat Powertrain Technologies (Fpt) che l’ha presentata al Salone di Ginevra. La rivoluzionaria tecnologia messa a punto da Fiat è costata 100 milioni di euro d’investimento in ricerca e sviluppo e potrebbe avere lo stesso effetto sui motori a benzina che ebbe il Common Rail su quelli a gasolio. Il primo modello del gruppo Fiat a beneficiarne sarà, nell’ultimo trimestre del 2009, l’Alfa Romeo Mito.
COME FUNZIONA – Un pistone, azionato da una camma meccanica, viene collegato alla valvola di aspirazione mediante una camera idraulica, controllata da una valvola solenoide, del tipo ON/OFF, normalmente aperta. Quando la valvola solenoide è chiusa, l’olio nella camera idraulica si comporta come un corpo solido e trasmette alle valvole di aspirazione la legge di alzata imposta dalla camma di aspirazione meccanica. Quando la valvola solenoide è aperta, la camera idraulica e le valvole di aspirazione sono disgiunte e non seguono più la camma di aspirazione, chiudendosi per effetto della forza della molla. La parte finale della corsa di chiusura della valvola è controllata mediante un freno idraulico dedicato, in grado di garantire una fase di atterraggio morbida e regolare, in qualsiasi condizione d’esercizio. Controllando gli istanti di apertura e chiusura della valvola solenoide è possibile ottenere agevolmente diversi andamenti ottimali di apertura per assicurare potenza, coppia, riduzione dei consumi e delle emissioni nocive, L’ottimizzazione delle strategie di controllo delle valvole in fase di warm-up (riscaldamento) del motore e di ricircolo interno dei gas di scarico, ottenuta mediante la riapertura delle valvole di aspirazione durante la fase di scarico, genera una riduzione delle emissioni del 40% di HC/CO (idrocarburi incombusti e monossido di carbonio) e 60% di NOx (ossidi di azoto).
QUALI SONO I VANTAGGI – Paragonato a un motore tradizionale con la medesima cilindrata il Multiair aumenta la potenza massima del 10% e migliora la coppia a basso regime del 15% mediante strategie di chiusura anticipata della valvola di aspirazione, che massimizza l’aria immessa nei cilindri Inoltre si eliminano le perdite di pompaggio con una riduzione del consumo di carburante e delle emissioni di CO2 pari al 10%, sia nei motori naturalmente aspirati, sia in quelli sovralimentati della stessa cilindrata. I motori Multiair sovralimentati e a cilindrata ridotta (concetto del downsizing) possono raggiungere una maggiore efficienza in termini di consumo di carburante pari al 25% rispetto ai motori naturalmente aspirati, mantenendo lo stesso livello di prestazioni perché la pressione costante dell’aria a monte dei cilindri, atmosferica per i motori naturalmente aspirati e superiore per quelli sovralimentati, abbinata al controllo estremamente rapido della massa d’aria, cilindro per cilindro e colpo a colpo, produce una migliore risposta dinamica del motore.
PRIMA A TERMOLI, POI OVUNQUE – «La produzione della tecnologia Multiair inizialmente avverrà nello stabilimento di Termoli, – ha precisato Alfredo Altavilla, amministratore delegato di Ftp -ma tutte le fabbriche sono state modificate per poter realizzare un mix fino al 100% di MultiAir. Quindi, la capacità potenziale di produzione della nuova tecnologia potrebbe arrivare in questo momento, fino a 3.800 motori al giorno, tra Italia e India, a cui potrebbero aggiungersi altri 600 mila pezzi all’anno prodotti in Brasile».
ANCHE SULLE SUPERCAR – Sarà possibile usare la nuova tecnologia anche sulle vetture ad alte prestazioni? Altavilla, non ha dubbi: «Tecnicamente non esiste alcun vincolo a montare MultiAir anche sui motori delle supercar Ferrari e Maserati perché questa tecnologia è facilmente applicabile a tutti i motori a benzina. E non solo: in futuro potrebbe esserci l’applicazione anche ai motori diesel, direi probabilmente a partire dal 2011». Proprio come accadde per il Common Rail.
Paolo Artemi