TORINO – Per una catenina dell’anziana nonna si picchiano di santa ragione scatenando una mega rissa tra fratelli e cugini che si è conclusa con l’arresto di dieci persone. La vicenda accaduta ieri sera a Torino riecheggia l’amaro film di Mario Monicelli ‘Parenti serpenti’. Dopo le 22 in via Grazia Deledda, nel quartiere Vanchiglia la famiglia si riunisce, per chiarire alcuni aspetti di una eredità, nell’appartamento di un parente. Tutto sembrava filare liscio, ma all’improvviso la discussione si è infiammata per colpa della catenina. Divisi in due gruppi, si sono insultati e picchiati. Prima nell’abitazione, poi in strada. Spintoni, calci, pugni e persino colpi d’ombrello. Coinvolti anche una donna e un invalido. Originari di Gravina di Puglia, in provincia di Bari, i dieci contendenti si sono continuati a picchiare anche davanti ai carabinieri intervenuti sul posto. Nel tentativo di dividerli, un maresciallo è stato aggredito ed è finito in ospedale. La saga dell’eredità contesa è iniziata alcuni giorni fa con la morte della nonna. “Quella catenina è un ricordo e la voglio”, “no, la nonna l’aveva promessa a me ed è mia” sono state le prime schermaglie verbali che hanno poi scatenato la rissa di ieri sera. Il monile era il pezzo forte di un patrimonio modesto. Pochi gioielli, e neppure di grande valore, per i quali i dieci parenti hanno iniziato a litigare a funerali appena conclusi. Nelle scorse settimane, infatti, la polizia era stata già costretta a intervenire almeno un paio di volte per calmare gli animi esagitati. Ieri sera, però, l’ennesima lite è degenerata. “Ti ammazzo”, “toccami e ti uccido” e via così sino a prendersi a calci e pugni in una escalation di violenza che ha coinvolto anche le donne della famiglia e un parente disabile. Uno di loro è finito in ospedale, con ferite giudicate guaribili in dieci giorni.