Il professore è lavativo? L’ospedale non funziona a dovere? Il poliziotto abusa del suo potere o è disattento? Niente paura, il cittadino britannico potrà fare sentire la sua voce. Il Daily Telegraph pubblica in prima pagina un’anticipazione interessante: il governo di Gordon Brown ha in mente di avviare una sorta di pagella elettronica attraverso la quale chiunque sarà messo nella condizione di dare un voto al servizio pubblico di cui usufruisce.
Da quando dovrebbe scattare questo piano non è ancora stato reso noto, forse dal prossimo gennaio. Ma l’ arma che sarà consegnata in mano alle famiglie rischia di essere davvero “letale”. Attraverso i siti internet degli uffici di interesse comune si accederà a una casella nella quale si imbucheranno lamentele, critiche e giudizi. “Voti” con tanto di pagella. Sotto osservazione: medici, docenti, forze dell’ordine e persino “nannies”, le vecchie balie. Per la burocrazia inglese, che per certi versi non è poi tanto diversa da quella italiana, è una piccola-grande rivoluzione. Con qualche aspetto da decifrare, perchè se effettivamente, i britannici avranno il modo di fare i nomi e i cognomi di chi, nel servizio pubblico, o dorme o lavora male o è assente ingiustificato o altro ancora si aprirà un contenzioso infinito sulla legittimità e attendibilità delle denunce.
L’iniziativa del governo può essere letta in due modi. Da un lato è un “soccorso” ai cittadini, pertanto condivisibile al cento per cento. Dall’altro c’è un pericolo: è giusto procedere alla “gogna mediatica”, questa volta attraverso internet, del dipendente incapace o lavativo? Dilemma di non facile soluzione per un Paese che è la patria delle garanzie e dei diritti. Vale di più il bene comune? O il diritto alla riservatezza dell’individuo, anche se è un fannullone di peso per il funzionamento e l’immagine dei servizi pubblici?