La rete del social network per i micro-pagamenti. Il progetto: una piattaforma per integrare la pubblicità online con l’e-commerce
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Mark Zuckerberg |
MILANO — Anche se continua a girare con le sue ciabatte Adidas e le felpe con il cappuccio anni Ottanta, l’ex studente di Harvard, Mark Zuckerberg, ora sogna di fare il «banchiere»: il primo su internet. La sua forza è che ha già 175 milioni di clienti nel mondo. E se siete iscritti a Facebook tra loro ci siete anche voi. Il punto debole è che la popolarità dei banchieri in questo momento non è certo ai massimi storici. Ma anche che il progetto è ambizioso e non privo di rischi. Insomma, a 5 anni dalla sua nascita nel dormitorio del college di Boston Facebook, dopo essere stato fino ad ora sostanzialmente un passatempo, tenta di diventare maggiorenne e guadagnarsi da vivere da solo.
Come? Diventando una banca. Non proprio nel senso tradizionale del termine, ma almeno in parte: vuole battere moneta (virtuale), farsi prepagare per acquisire un credito – un po’ come fanno gli operatori telefonici mobili o i gestori delle carte ricaricabili – e farsi garante delle microtransazioni che avvengono all’interno del proprio mondo. Nulla a che vedere dunque con le monete finte da «monopoli » che fino ad ora hanno movimentato fenomeni decaduti come Second Life. Il progetto, per ora allo studio, dopo essere stato a lungo un «rumor» è stato confermato in questi giorni a San Francisco dal guru del gaming di Facebook, Gareth Davis. Non a caso. I videogiochi online proprio come la musica digitale può contare su degli appassionati pronti a tutto. E a dire la verità la società aveva già tentato un paio di anni fa con il progetto «Wallet» mai decollato.
Massimo Sideri