Durante una passeggiata nel quartiere «Marina». «Una quindicina di tifosi hanno cominciato a colpirci con pugni e calci e con cinghie piene di borchie metalliche»
(Ansa) |
CAGLIARI – Un pugno in faccia al professore Corrado Calderone che guidava una ventina di studenti dell’Istituto Nautico Caio Duilio di Messina, appena sbarcati dalla motonave Clodia della Tirrenia dove sono impegnati in un ciclo di formazione tecnico-pratica a bordo e che passeggiavano nel quartiere «Marina» di Cagliari. È cominciata così, secondo il racconto fatto dalle vittime alla polizia, l’aggressione di alcune decine di teppisti, che indossavano sciarpe e giubbotti del gruppo dei tifosi organizzati «Sconvolts», già protagonisti in passato di episodi di violenza. «Non possono essere dei veri tifosi del Cagliari – si è lamentato in Questura uno degli studenti siciliani picchiati – avrebbero saputo che noi di Messina non tifiamo per il Catania. Invece appena hanno sentito il nostro accento, prima è arrivato uno che è sceso dal motorino e, senza dire niente, ha dato un pugno in faccia al professore. Poi sono arrivati gli altri che hanno cominciato a colpirci con pugni e calci, con le catene dei motorini, spranghe e cinghie piene di borchie metalliche. Il professore cercava di difenderci e i teppisti se la sono presa soprattutto con lui». Gli aggressori sono fuggiti, dopo pochi minuti di furia cieca, portando come trofeo il cellulare rapinato al professor Calderone, ma la Polizia di Stato, con la collaborazione di Carabinieri e Guardia di Finanza, ha fatto scattare subito un’operazione che ha portato in poco meno di due ore all’individuazione di un gruppo di 38 Sconvolts intorno allo stadio.
IN QUESTURA – I giovani sono stati accompagnati in Questura e sottoposti alle operazioni di riconoscimento, al termine delle quali 26 di loro sono stati riconosciuti dalle vittime. Per sette di loro, inoltre, sarebbe già stato possibile individuare le responsabilità specifiche che porterà, probabilmente già durante la notte, all’emissione di provvedimenti restrittivi per i reati di lesioni aggravate e rapina. L’aggressione è avvenuta poco dopo le 11 nella centralissima via Roma, davanti al quartiere Marina prospiciente il porto, uno dei più caratteristici della vecchia Cagliari e tra i più visitati da chi arriva nel capoluogo sardo. L’aggressione è stata estremamente brutale e i siciliani sono stati colti di sorpresa, perchè non sospettavano di poter essere un possibile bersaglio di teppisti. Il professore è stato ricoverato all’ospedale Brotzu, dove i medici gli hanno assegnato 22 giorni di cura in attesa della conclusione degli accertamenti clinici.