Testimonianze in tempo reale su YouTube, Facebook . Su Twitter migliaia i post subito dopo le prime scosse
Uno dei messaggi sul terremoto inviati tramite Twitter |
MILANO – Migliaia di messaggi si stanno rincorrendo sul popolare servizio di microblogging Twitter, che ancora una volta si è confermato la fonte più aggiornata per recuperare informazioni in tempo reale. Già domenica sera, quando sono state avvertite le prime scosse tra Marche ed Emilia Romagna, gli utenti hanno segnalato l’accaduto prima delle agenzie stampa. «Terremoto a Firenze!» e «Scossa di terremoto a Senigaglia» hanno scritto tra i primi TomStarDust , a cui sono immediatamente seguite le segnalazioni dalle altre città: Trieste, Bologna, Urbino. In molti erano alla ricerca di maggiori informazioni: «Mi è parso di sentire una piccola scossa di terremoto. Sto impazzendo o l’avete sentita anche voi?», chiede Auloedus , «Le agenzie non hanno ancora battuto la notizia. Twitter è più veloce» aggiunge Enrico Giubertoni.
Alcuni updates della situazione via Twitte |
LA SCOSSA IN TEMPO REALE – I messaggi continuano durante tutta la notte. E quando alle 3:32 arriva la scossa più forte, i tweet si fanno molto più frequenti. «Terremoto» scrive telegrafico Vincenzo di Baggio dopo qualche secondo. E come lui anche Gustomela, «Svegliato da scossa di terremoto» e decine di utenti, soprattutto da Roma: «C’è appena stata una scossa di terremoto a Roma: ha dondolato il palazzo!!». Anche in questo caso, la notizia non è stata ancora battuta dalle agenzie: «Svegliato dal terremoto, cerco subito informazioni su twitter (e le trovo)» scrive Daniele. In tanti cercano informazioni sui siti ufficiali, ma quello dell’Istituto di Geofisica va subito giù per i troppi contatti, come segnala Fabio Curzi, che dice «durante l’ultima mezz’ora il sito dell’istituto nazionale di geofisica è stato irraggiungibile». Anche in tv è difficile reperire informazioni: «Mentre la CNN trasmette utili info sul terremoto in tempo reale, le reti italiane trasmettono Alvaro Vitali» denuncia Groviglio. Nella mattinata, poi, a tenere banco è la discussione sulle responsabilità di Bertolaso e l’avviso dello studioso Giampaolo Giuliani. Ma c’è anche molta solidarietà e offerto d’aiuto. Un utente scrive: «Ragazzi in zona terremoto, fateci sapere se c’e’ qualcosa che possiamo fare!» .
YOUTUBE E FACEBOOK – Non solo Twitter, comunque. Su YouTube in molti commentano il video in cui Giuliani segnalava una settimana fa l’ipotesi di una forte scossa. Mentre su Facebook sono nati gruppi estemporanei, come quello «Aiutiamo l’Abruzzo» per «mettere in moto la macchina del sostegno concreto»«Domani dono il sangue per i feriti del terremoto» . o quello dell’Avis
FORUM CORRIERE.IT – Molti utenti si sono riversati anche sulle pagine di Corriere.it per discutere del terremoto. Da quando questa mattina è stato aperto il forum dedicato alla tragedia sono arrivate molte manifestazioni di solidarietà, numerose quelle di cittadini residenti all’estero che hanno appreso la notizia diffusa da tutti i media internazionali. Anche qui a tenere banco è la polemica relativa alla previsione fatta da Giampaolo Giuliani, che pochi giorni fa aveva diffuso un allarme terremoto. In tanti, come Marilena, esortano a rimboccarsi le maniche e ad abbandonare le polemiche: «In questa situazione tutto il Paese, per una volta unito, dovrebbe stringersi intorno a tutti quelli che, in soli 30 secondi, hanno perso le abitazioni, un familiare, la propria sicurezza». Ma le discussioni lasciano spazio soprattutto alle testimonianze drammatiche, come quella di don Danilo Priori, parroco nei paesi vicini all’epicentro della scossa: «Siamo disperati, la gente è in strada oppure accostata alle porte. Ci dicono di non muoverci. Non vediamo passare più i soccorsi, forse i viadotti sono pericolanti. Dicono che ci sia un morto nella mia parrocchia, ma non posso nemmeno sapere chi sia, non posso muovermi». Roberto Rosato chiede se si stanno organizzando gruppi di volontari per soccorrere la popolazione, così da potersi unire a loro. E c’è chi dà un importante contributo anche senza muoversi da casa, offrendo ospitalità agli sfollati come fanno Emanuela di Messina e Giosob dal Piemonte.
Nicola Bruno
Valentina Tubino