E’ un record: il precedente era stato di 21 anni. Il padre, oggi 38 enne, sottopose a «crioconservazione» il liquido seminale a 16 anni, prima di una chemioterapia
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(Ansa) |
ROMA – Ventidue anni dopo aver scoperto di essere ammalato di leucemia e dopo cure massacranti che gli hanno salvato la vita ma lo hanno reso irrimediabilmente sterile, Chris Biblis, ha celebrato la nascita della sua bambina, Stella. Il miracolo, scrive The Times, si è compiuto negli Stati Uniti grazie alla crioconservazione, l’ibernazione in azoto liquido, dello sperma dell’uomo poco prima che questi iniziasse al chemioterapia. Quando a Chris, oggi 38enne, è stata diagnosticata la leucemia aveva appena 16 anni. I medici gli proposero di congelare lo sperma viste le cure che doveva affrontare. Era l’aprile del 1986. Nel giugno del 2008 lo sperma è stato scongelato in una clinica americana per la fertilità ed è stato utilizzato per fecondare un ovulo della moglie di Chris, Melodie.
É UN RECORD – Per la medicina si tratta di un record, in quanto il tempo massimo per un’inseminazione con crioconservazione finora era stata di 21 anni. Quando lo sperma del ragazzo, originario della North Carolina, è stato ibernato non esisteva nemmeno la tecnica che ha reso possibile il concepimento di Stella. La ICSI, cioè l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo nell’ovocita con cui i biologi selezionano la cellula seminale sana, è stata messa a punto solo nel 1992.