Bertolaso a Sulmona, dove è stato previsto un sisma devastante nei prossimi 10 anni. La terra trema ancora. Il card. Bagnasco ai pompieri: «Siete sempre i primi ad arrivare»
MILANO – All’Aquila la terra continua a tremare con diverse scosse, la più intensa delle quali, lunedì sera alle 23,14, ha raggiunto magnitudo 4.9. Secondo le rilevazioni dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, si è trattato della scossa più forte dopo quella distruttiva della notte del 6 aprile, di magnitudo 5.8, e quelle del 7 e del 9 aprile, rispettivamente di magnitudo 5.3 e 5.1. Nell’ambito dello sciame sismico in corso, una nuova replica è stata poi avvertita dalla popolazione nella mattinata di martedì. Le località prossime all’epicentro sono Rocca di Cambio, Villa S. Angelo e San Panfilo D’Ocre. Secondo i rilievi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l’evento sismico è stato registrato alle 11.08 con magnitudo 3.2.
L’ARRIVO DI BAGNASCO – Nel frattempo è arrivato in Abruzzo il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, che ha una fitta agenda di incontri con autorità, organizzazioni di volontariato e sfollati. La prima tappa per il capo dei vescovi italiani è stata all’ospedale da campo dell’Aquila, dove il porporato ha scambiato alcune parole con i vigili del fuoco: «Complimenti a voi – ha detto Bagnasco -: siete sempre i primi nelle situazioni peggiori per cercare di renderle migliori». Il presidente della Cei ha vissuto «in diretta» l’attività dell’ospedale, mentre visitava il reparto di pronto soccorso. È infatti arrivata un’emergenza che ha costretto il cardinale ad accelerare l’uscita dal reparto per consentire l’ingresso di un malato urgente, trasportato in autoambulanza. Quindi, il presidente della Cei ha incontrato i malati in uno dei reparti-tenda allestiti dinanzi al «San Salvatore». Bagnasco visiterà anche il centro storico del capoluogo, pranzerà con i volontari della Protezione civile e visiterà la sede Caritas a Pettino. Poi alle 15 incontrerà Bertolaso presso la Guardia di Finanza e alle 16, sempre accompagnato dall’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari, celebrerà una messa nella grande tendopoli di Piazza d’Armi.
«DAREMO ALTRI 2 MILIONI» – Bagnasco ha annunciato anche un nuovo contributo economico da parte della Chiesa italiana. «Dopo i 3 milioni di euro gia destinati, abbiamo deciso di destinare altri 2 milioni, oltre alla colletta nazionale di domenica prossima» ha annunciato. «La mia presenza – ha poi aggiunto – era doverosa a nome di tutti i vescovi». «Questa nostra gente aquilana – ha poi commentato – mostra una grande voglia di resistere e di superare questo evento drammatico all’insegna di una energia e di una grande ispirazione di fede, di religiosità che sprigiona dalle loro parole e dai loro volti».
L’INCHIESTA – Intanto l’inchiesta, aperta dalla Procura per accertare eventuali responsabilità penali nei crolli avvenuti con la scossa di una settimana fa, ha mosso i primi passi: un pool di esperti è stato incaricato di effettuare perizie su palazzi pubblici e privati. I primi dati resi noti dai tecnici incaricati degli accertamenti ha permesso di stabilire che circa il 50% degli edifici sin qui esaminati avrebbe condizioni di agibilità, mentre il 30% degli stessi risulterebbe irreparabilmente danneggiato. Un tecnico della provincia di Milano che partecipa ai rilievi, ai microfoni di Radio Popolare, ha però spiegato che anche laddove vi sarebbe l’agibilità teorica degli immobili sarà necessario attendere la fine dell’attività sismica: «E’ difficile restare in un’abitazione che si muove anche se questa può resistere alle scosse. E’ stato problematico anche per noi che queste scosse le abbiamo sentite durante i rilievi». Nel pomeriggio è previsto l’arrivo all’Aquila anche del direttore generale dell’Abi, Giuseppe Zadra, che illustrerà le misure adottate dalle banche per aiutare le famiglie colpite dal terremoto.
TIMORI A SULMONA – Il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso sarà invece in mattinata a Sulmona, dove la gente è preoccupata per quanto dichiarato dai geologi, che ipotizzano un sisma devastante nella Valle Peligna entro i prossimi dieci anni. «Ho detto e parlato solo di prevenzione futura, non di rischio sismico immediato a Sulmona» ha però tenuto a chiarire il geologo Enrico Miccadei, spiegando che «la Valle Peligna sorge su depositi lacustri, fluviali e di versante e per questo meritano ulteriore attenzione nel pianificare sul territorio. Queste sono le stesse condizioni geologiche di Onna – ha aggiunto – Da studioso della Valle Peligna chiedo solo di fare prevenzione per le società e gli uomini futuri. Bisogna educare la gente al fatto che esistono studi geologici precisi e che servono per la prevenzione del rischio sismico, idrogeologico e vulcanico. Credo anche che i geologi in questo debbano esser ascoltati di più».
«VIA ENTRO L’INVERNO» - Intanto il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha spiegato che l’obiettivo prioritario deve essere quello è di «portare via dalle tende e dagli alberghi le persone che vi sono rifugiate». «È un intervento – ha spiegato Chiodi a Canale 5 – che deve essere assolutamente compiuto prima dell’inizio dell’inverno, che qui è molto rigido». Il «governatore» abruzzese ha anche annunciato che la Regione è pronta a costituirsi parte civile al processo contro eventuali responsabili dei crolli per il terremoto.