Aperta procedura contro la gran bretagna: sua normativa non rispetta privacy sul web. Invito del commissario Reding, che si dice pronta a dettare nuove regole ad hoc
Viviane Reding (Emblema) |
BRUXELLES (BELGIO) – La Commissione Ue riparte all’attacco di Facebook, MySpace e degli altri social network per proteggere la privacy dei cittadini Ue, in special modo quella dei minorenni. «Vuoi che Internet diventi una giungla? Potrebbe presto accadere, se non si riesce a controllare l’uso dei vostri dati personali sul web», avverte il commissario responsabile delle Telecomunicazioni, Viviane Reding, in un video sul suo sito Internet in inglese.
PROTEZIONE – La protezione della privacy deve essere una priorità per i social network, prosegue la Reding, che spiega come «almeno i profili dei minorenni devono essere nascosti di default e resi inaccessibili per i motori di ricerca». Bruxelles ha già chiesto ai principali siti mondiali di social network di prendere provvedimenti per proteggere i minori, ma la Reding si dice «pronta a dettare nuove regole ad hoc». Gli europei «hanno il diritto di controllare come vengono utilizzate le loro informazioni personali», spiega la Reding, precisando che la Commissione prenderà misure contro quegli Stati membri che non proteggono la privacy degli utenti di Internet contro gli attacchi dei social network, delle pubblicità mirate e dei nuovi sistemi di «advertising» come i Rfid, le cosidette etichette elettroniche.
PROVVEDIMENTO CONTRO LA GRAN BRETAGNA – La Reding ha intanto aperto una procedura d’infrazione contro la Gran Bretagna, invitando Londra a modificare la propria legislazione al fine di conformarsi alle regole comunitarie in tema di privacy dei dati on line. A meno che la Gran Bretagna non cambi la sua normativa, il commissario europeo ha la facoltà di inviare un ultimo avvertimento prima di portare il Paese dinanzi alla Corte di Giustizia Europea, che ha il potere di costringere i 27 Paesi dell’Unione europea a cambiare le rispettive leggi per conformarle a quelle comunitarie.