La protesta dopo il sisma in Abruzzo perché le aule non sarebbero a norma. Il primo cittadino alla ricerca di altri locali dove sistemare duemila ragazzi fino alla fine dell’anno
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Il centro storico di Isernia (www.viaggiomolise.it) |
ISERNIA – La tragedia di S. Giuliano di Puglia ed ora il terremoto dell’Aquila fanno crescere la paura ad Isernia, dove il sindaco è stato costretto a chiudere, mercoledì e giovedì, le scuole di proprietà comunale per le proteste dei genitori che reclamavano edifici sicuri. La decisione è stata presa dopo una giornata di riunioni con tecnici e cittadini.
AULE A NORMA – Mercoledì e giovedì le materne, le elementari e le medie di Isernia prolungheranno le vacanze pasquali per consentire la sistemazione delle aule in strutture a norma. Secondo i genitori, gli stabili fino ad oggi utilizzati non avrebbero tutti i requisiti di sicurezza, come accertato anche dalle perizie tecniche avviate dopo il sisma abruzzese. Da qui la decisione del primo cittadino, Gabriele Melogli di prendere tempo per reperire altri locali dove sistemare circa duemila ragazzi fino alla fine dell’anno scolastico. La decisione è stata presa dal sindaco dopo una lunga riunione con un comitato di genitori. «I tecnici non hanno riscontrato danni agli edifici – ha spiegato Melogli – ma le scuole non rispettano la nuova normativa antisismica essendo state costruite prima dell’entrata in vigore delle nuove leggi».
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