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Va all’asta «Madonna Mia», la canzone scritta da Al Capone

 

Grande amante dell’opera e del jazz il boss sapeva suonare il banjo e il mandolino. Si parte da un prezzo minimo di 65 mila dollari per lo spartito composto dal sanguinario gangster nel ’29

 

Al Capone all’uscita del tribunale dopo la condanna nasconde le manette sotto il cappello (Ap)

NEW YORK – «Madonna Mia/Tu sei la fioritura delle rose/tu sei la grazia che riposa/nel cuore di una canzone/Madonna Mia/col tuo vero amore come guida/non sbaglierò mai/Madonna Mia/sei la sola che amo/Madonna Mia/te lo prometto qui adesso/ti adorerò fino alla fine». Non si tratta di una tributo alla Vergine Maria, ma della tenera canzone d’amore scritta dal gangster Al Capone negli anni ’30, mentre era detenuto per evasione fiscale ad Alcatraz: un omaggio all’adorata moglie Mae, che restò sempre al suo fianco anche nei momenti più difficili.

ALL’ASTA – Sessant’anni dopo la morte del gangster nato a Brooklyn nel 1899, lo spartito di «Madonna Mia», sarà venduto all’asta in America da Kenneth W. Rendell, un antiquario specializzato in documenti storici che partirà da un prezzo minimo di 65 mila dollari ma spera di rastrellarne molti di più. «Perché, – spiega – oltre ad essere inedito, lo spartito dimostra come uno dei gangster più sanguinari e crudele di tutti i tempi avesse un cuore sensibile e romantico».

MUSICISTA – Il suo amore per la musica a dire il vero non è nuovo. Nel famigerato «Massacro di San Valentino», da lui orchestrato nel 1929, i membri della sua banda estrassero i mitra proprio da custodie di violino. Grande amante dell’opera e del jazz, Capone sapeva suonare il banjo e il mandolino, oltre a leggere perfettamente gli spartiti musicali. Quando venne rinchiuso ad Alcatraz, chiese subito al guardiano del penitenziario il permesso di formare un piccolo complesso musicale. Dopo varie suppliche, la sua preghiera venne accolta. Nacque così lo spartito di «Madonna Mia», che il gangster regalò a Vincent Casey, l’aspirante prete che prima di indossare gli abiti talari da prete gesuita, fece voto di visitarlo almeno una volta alla settimana in prigione. «Mio padre ha sempre parlato di Capone come di un uomo umile, gentile e cortese», racconta adesso Mike Casey, il figlio di Vincent che più tardi abbandonò la veste sacerdotale.

LA MOGLIE – In prigione il religioso s’imbatté spesso in Mae, la fedelissima moglie di Capone che curò anche durante la fase più acuta della sifilide, la malattia che lo stroncò nel 1947. Secondo il Chicago Tribune, il terribile male non scoraggiò il suo amore per la musica: «anche quando la sua mente era ormai devastata e in preda a terribili allucinazioni paranoiche», scrive, «continuò imperterrito a suonare il mandolino». Intanto Rich Larsen, promotore del Caponefanclub.com, sta lavorando alla realizzazione di un CD della canzone che, sempre secondo il Chicago Tribune, assomiglia ad un «tradizionalissimo motivo d’amore all’italiana dell’epoca», con due cantanti – un uomo ed una donna – e un accompagnamento musicale di mandolino, fisarmonica, piano e violino.

Alessandra Farkas

Va all’asta «Madonna Mia», la canzone scritta da Al Caponeultima modifica: 2009-04-17T23:28:53+02:00da
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