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Obama: «Un nuovo inizio con Cuba» Sorrisi e stretta di mano con Chavez

 

Il Vertice delle Americhe a trinidad e tobago. Il presidente Usa agli altri leader americani: «Ma non sono soltanto gli Stati Uniti a dover cambiare»

 

Barack Obama e Hugo Chavez (Ansa)

PORT OF SPAIN (Trinidiad & Tobago) – Con Cuba gli Stati Uniti puntano a «un nuovo inizio». Il presidente americano Barack Obama, ha apert così, confermando anche nel Nuovo continente la politica della «mano tesa», il quinto vertice delle Americhe aperto nel fine settimana a Trinidad & Tobago, alla presenza di 33 leader del continente, tra i quali non figurava il presidente cubano, Raul Castro, non invitato (come di consuetudine) a questo tipo di summit. Obama ha avuto parole distensive nei confronti del regime nemico storico degli Stati Uniti e ha scambiato una vigorosa stretta di mano, con tanto di sorrisi, con un altro leader che ha sovente attaccato il governo e le politiche di Washington: il presidente venezuelano Hugo Chavez.

AMICIZIA – Chavez si è rivolto al presidente Usa sottolineando: «voglio essere tuo amico». Nel suo intervento Obama ha poi scherzato con un altro avversario di Washington, il capo dello stato nicaraguense Daniel Ortega, che aveva parlato poco prima di lui: «La ringrazio per non avermi incolpato» di fatti, quali appunto alcuni eventi della storia cubana, «avvenuti quando avevo tre mesi di età».

CUBA – Nell’auspicare un contatto diretto con L’Avana, Obama ha rinnovato l’invito al governo di Castro a compiere dei «passi» in avanti, ribadendo la disponibilità della Casa Bianca ad impegnarsi con il governo cubano «su una serie di questioni». Obama ha anche chiesto ai leader latinoamericani presenti – dal brasiliano Lula, al messicano Felipe Calderon e lo stesso venezuelano Hugo Chavez – di non incolpare gli Usa «per ogni problema sorto nell’emisfero». Non sono solo gli Stati Uniti «a dover cambiare, tutti noi abbiamo delle responsabilità rispetto al futuro», ha osservato Obama. Ma il tema chiave del discorso di Obama, e dell’intero ‘summit’ americano, è proprio il nodo Cuba, anche perchè da più parti nelle ultime ore è stata chiesta la fine dell’embargo commerciale Usa, tema che con ogni probabilità sarà al centro degli interventi e contatti di questi giorni. «Sono pronto al coinvolgimento della mia amministrazione con il governo cubano su un ampio spettro di questioni, i diritti umani, la libertà d’espressione e la riforma democratica», ha detto Obama in uno dei passaggi centrali del suo intervento, ricordando anche i «problemi della droga, l’immigrazione e gli affari economici. Lasciatemi essere chiaro, non sono interessato a parlare per il gusto di parlare. Credo davvero che possiamo portare le relazioni tra Cuba e gli Stati Uniti in una nuova direzione».

DISTENSIONE – Lunedì la Casa Bianca ha annunciato la revoca di una serie di restrizioni con L’Avana (sul fronte dei viaggi dei cubanoamericani e delle rimesse), mentre venerdì in Messico lo stesso Obama aveva chiesto «un gesto» a Raul Castro, che poche ore dopo ha in effetti replicato: «Siamo pronti a parlare su tutto, anche sui prigionieri politici ed i diritti umani».

Obama: «Un nuovo inizio con Cuba» Sorrisi e stretta di mano con Chavezultima modifica: 2009-04-18T10:01:33+02:00da
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