Il presidente della Camera: «Non transigere nella prevenzione e nel rispetto delle regole»
![]() |
Gianfranco Fini (Lapresse) |
GROSSETO – Dopo le dure parole di Napolitano («Bilancio del sisma aggravato dallo sprezzo delle regole») e le dichiarazioni di Berlusconi da L’Aquila («Ben vengano le inchieste, ma non perdiamo tempo»), Gianfranco Fini torna sulle responsabilità della strage causata dal terremoto in Abruzzo e definisce «giusto il sentimento che si accertino eventuali responsabilità» dei danni provocati dal sisma. «La vicenda abruzzese – spiega il presidente della Camera intervenendo alla festa nazionale dei piccoli comuni – deve massimamente indurre gli amministratori, chi governa e i parlamentari a non transigere nella prevenzione e nel rispetto delle regole. Se ciò non avviene, le conseguenze le vediamo tutti. Sono angoscianti e provocano il giusto sentimento di chiedere l’accertamento di eventuali responsabilità».
APPLICARE LE REGOLE – «Ognuno ha la responsabilità di rispettare e di fare davvero rispettare le regole che il Parlamento dà alla comunità nazionale, magari dopo un grande dibattito e un aspro confronto – ha aggiunto Fini -. Le vicende come quella dell’Abruzzo, anche se tragiche, devono insegnare qualcosa. Le regole date dal Parlamento perché le costruzioni vengano realizzate nel rispetto dell’ambiente ma soprattutto in modo da limitare riducendolo quasi allo zero i rischi presenti in un paese con un assetto idrogeologico come l’Italia vanno applicate».
«LA VERITÀ SUI CROLLI» – Come Fini, anche numerosi altri esponenti politici e altre autorità sono tornate sull’importanza delle indagini in Abruzzo, all’indomani delle parole del premier Berlusconi e del presidente Napolitano. Secondo il governatore della Puglia Nichi Vendola, l’inchiesta della magistratura per stabilire chi è responsabile del crollo di edifici dell’Aquila come l’ospedale e la Casa dello Studente sono «indispensabili». «Che si debba appurare la verità su chi ha messo la sabbia nei pilastri, nelle costruzioni e che vada in galera chi lo ha fatto, mi pare indispensabile» ha sottolineato l’esponente di Sinistra e libertà a Monza per la presentazione della lista per le Provinciali che sostiene il candidato del Pd Gigi Ponti.
«PASSERELLE IN ABRUZZO, NON È SERIO» – Intanto, non si placa la polemica sulle visite in Abruzzo del presidente del Consiglio. Ad attaccare è Pier Ferdinando Casini: «Subito dopo il terremoto, il premier aveva invitato i politici a non recarsi nelle zone colpite per non intralciare i soccorsi ma da allora abbiamo assistito solo a passerelle – è l’affondo del leader dell’Udc – e questo non credo sia serio». «Noi abbiamo rispettato – ha aggiunto Casini, in occasione dell’apertura, al Palazzo dei Congressi all’Eur, della campagna elettorale per le europee – la richiesta del presidente del Consiglio, e questa è una prova che nonostante non concediamo sconti quando non si fanno gli interessi degli italiani, non contrastiamo ideologicamente il governo. Ora chi ha di più deve contribuire alla solidarietà per l’Abruzzo in modo che la nostra società si basi sul principio della sussidiarietà».