Il filmato presentato dai radicali. Messaggio inviato alle massime autorità: «Lo Stato e la Chiesa non possono sostituirsi a Dio»
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Paolo Ravasin |
ROMA – «Mi viene sottratta l’unica libertà che mi è rimasta: quella di poter decidere sulla mia morte. Ognuno di noi alla fine dei suoi giorni è solo di fronte alla morte, ma lo Stato e la Chiesa hanno preteso di sostituirsi a Dio». Sono le parole pronunciate da Paolo Ravasin nel video-appello al capo dello Stato, al presidente della Camera, Gianfranco Fini, e a quello del Senato, Renato Schifani. Il filmato, pubblicato anche sul web, è stato proiettato dai radicali in conferenza stampa alla Camera: «Un chiaro appello politico, un messaggio dall’altissimo valore», commenta Emma Bonino. «Sul testamento biologico ora c’è di fatto una pausa, in questa pausa si spera che la Camera voglia ricominciare davvero daccapo».
«VOGLIA DI LOTTARE» – Ravasin, piegato dalla sclerosi laterale amiotrofica, racconta la sua sofferenza, la sua «voglia di lottare» per avere almeno «un comunicatore simbolico che mi consenta (usando gli occhi perché non riesco più a muovere nemmeno un dito) di parlare anche nei giorni e nei momenti in cui non ho voce». Racconta la sua «grande tristezza» quando al Senato è passata la legge «formalmente sul testamento biologico, ma sostanzialmente contro il testamento biologico, che rende carta straccia le mie direttive anticipate e in particolare la mia decisione di non sottopormi ad alimentazione e nutrizione artificiali quando non sarò più in grado di nutrirmi e bere naturalmente».
L’ALTRO VIDEO – Paolo Ravasin, presidente della Cellula Coscioni di Treviso, è totalmente immobilizzato nel suo letto presso la casa di riposo delle Magnolie. Il 21 luglio 2008 aveva già pubblicato un video-testamento biologico per garantire il rispetto delle proprie volontà in materia di scelte di fine vita. In particolare aveva espresso la volontà di rifiuto dell’eventuale ricorso alla idratazione e alla alimentazione forzata. Alla luce del via libera al ddl Calabrò, approvato il 26 marzo al Senato della Repubblica e di prossima discussione alla Camera dei Deputati, Paolo Ravasin si rivolge ora, con un nuovo messaggio audio-video, direttamente alle massime cariche dello Stato.