Offensiva contro i militanti islamici che hanno sequestrato l’operatore della Croce Rossa, scontri in corso sull’isola di jolo
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Eugenio Vagni (Ansa) |
MANILA – È iniziata l’offensiva contro i militanti islamici che tengono in ostaggio nelle Filippine l’operatore italiano della Croce Rossa Eugenio Vagni: la polizia si sta scontrando con 30-50 uomini armati del gruppo Abu Sayyaf nel territorio di Talipao sull’isola di Jolo. I militanti, ritenuti legati al network terroristico di al Qaida, hanno sequestrato Vagni il 15 gennaio scorso.
«È MALATO» – Abdusakur Tan, governatore della provincia di Sulu, di cui fa parte Jolo, aveva annunciato di aver ordinato a più di mille soldati e agenti di polizia di trarre in salvo l’ostaggio italiano. Il governatore si è detto preoccupato del peggiorato stato di salute di Vagni, che soffre di ipertensione ed ernia. Secondo l’esercito filippino le condizioni di salute dell’operatore italiano della Croce Rossa sono peggiorate: l’operatore umanitario 62enne «avrebbe bisogno di essere operato a un’ernia, non riesce più a camminare», ha affermato un portavoce, il tenente colonnello Edgar Arevaldo, in un comunicato. «Secondo le nostre informazioni, sta bene, ma non riesce più a camminare», ha indicato Arevaldo, precisando che l’ostaggio «è vivo, ma sotto stretta sorveglianza». «Abbiamo preso questa decisione per via delle condizioni di salute di Vagni – ha aggiunto al telefono ad Ap – Lo scopo principale è di salvarlo». Ma il colonnello ha ammesso che l’operazione è rischiosa, anche se a suo avviso non ci sono alternative per salvarlo.
GLI ALTRI OSTAGGI – Vagni è l’ultimo di tre dipendenti del Cicr rapiti sull’isola di Jolo, nel sud delle Filippine, ancora in mano ai ribelli islamici. Il 18 aprile è stato tratto in salvo l’altro operatore della Croce Rossa internazionale, lo svizzero Andreas Notter, 38 anni. Il terzo ostaggio, la filippina Mary Jean Lacaba, è stato liberato il 2 aprile.