Visita sul set (tutto toscano) del film del regista e produttore fiorentino Fabrizio Manfredini. La tv tra cinismo e intrighi di potere. Con Viale Mazzini ricostruito alla periferia di Prato

Rosaria Cannavò
La vipera è un reality che parla toscano e ha il volto di Rosaria Cannavò, avviluppata da un tatuaggio che le sale dal piede sinistro su per la caviglia e da un tailleur pericoloso come un’arma di seduzione di massa. Si accendono le luci della fiction dentro le stanze del potere televisivo: è una piccola «Viale Mazzini» quella che il regista e produttore Fabrizio Manfredini ha ricostruito nella periferia pratese, al secondo piano di un palazzo dietro il centro commerciale Coop, nella sede di Very Office, per un set cinematografico di produzione interamente fiorentina che sta mettendo in scena «un reality sui reality».
Sul set del film «La Suite», girato a Firenze P a Prato, prodotto e diretto da Fabrizio Manfredini. Qui il «cattivo» Marco predolin in sala trucco (fotoservizio: Gianluca Panella / Manfredini’s Entertainment)
Il presidente è l’ex calciatore Antonio Cabrini
L’intero set
LA SUITE – Si chiama La Suite e racconta gli intrecci di sesso, potere, inganni e denaro intorno all’universo televisivo. La temperatura erotica è alta: Susy Frecceri, il personaggio della showgirl siciliana, è intenta a solleticare la vanità del Presidente della televisione pubblica, Antonio Cabrini. L’obiettivo è scucirgli la firma su un contratto: sale la gonna, scende la scollatura, ma ai compromessi no, «non scendiamo, né io né il mio personaggio: è questo che mi piace di Susy». E già prepara la pugnalata che lo disarcionerà dalla poltrona. Anche la tv, come la vita, è fatta a scale. Una pugnalata e scendi. Un’altra, e sali. Ma è fatta anche di ascensori. E il fiorentino Fabrizio Manfredini, al suo debutto come regista e produttore de La Suite, ha una vera ossessione per gli ascensori.
IN AUTUNNO IN TV O AL CINEMA – Ha appena finito di girare l’ultimo ciak di questa sua opera prima che vedrà la luce degli schermi tv (o cinematografici? Ancora non lo sa) in autunno. Gira in Hdtv, «con un look un po’ da spot e un po’ da film — spiega il direttore della fotografia Leonardo Torrini — un sapore di pubblicità e videoclip». Tutto nasce da un’ossessione: «Mi sono sempre chiesto cosa succederebbe se un maniaco entrasse in ascensore » spiega Manfredini, che ha preso questa sua immagine da incubo e l’ha immersa nel mondo dei reality. «Abbiamo realizzato il 70 per cento del film a Firenze: prima all’Affratellamento, poi all’Hotel Mediterraneo, e in tante altre location — racconta il regista, la cui carriera lo sta per portare nei paesi arabi, dove distribuirà per Mediaset Centovetrine e Il capo dei capi — A giugno sarà un anno che lavoriamo, ma finiremo prima ». «Il progetto nasce in modo molto frivolo, leggero, dalla mia grande ammirazione per i reality: li amo, non li critico, li considero geniali nel loro contesto».
IL CAST – Nel cast sono tutti ex di qualche «casa», che sia I’isola dei famosi, La Talpa o La Fattoria: oltre a Cabrini e alla Cannavò, c’è anche Raffaello Tonon. Insomma, tutta gente che sa di ciò che si parla e che ha cognomi non casuali: lei si chiama «Frecceri», come l’ex direttore di Rai2 ma con la «i» finale. Intorno a loro anche una serie di «attori veri», da Amerigo Fontani (lo scemo delle uova in La vita è bella) a Gianluigi Tosto. Il vero protagonista però è Marco Predolin, protagonista anche di una serie di «fuori onda» comici che hanno paralizzato l’ultima mattina di riprese. Il suo personaggio si chiama Frank Gilletti, come Massimo Giletti ma con una «elle» in più. Nella scena conclusiva, in cui dà una lezione di potere a Cabrini e Tonon, è aggressivo, un diavolo, poi cane bastonato, afflosciato sulla sedia. Insomma, sì, si ride, ma si fa anche sul serio. «Sono io il cattivo — racconta — inciuciato con la politica, la chiesa, insomma con tutto: lavorare in tv ti fa capire che su questo set siamo nel pieno della realtà». La spiega Tonon: «Analizziamo le situazioni legate alla tv, là dove c’è il potere ci sono tutti i giochi che qui raccontiamo: è un film manzoniano, perché i personaggi sono qui, oggi, ma anche domani, o nel milleseicento, non conta».
ROSARIA CANNAVO’ – Le aspettative sexy sono tutte su di lei, la calendar-girl di Matrix Rosaria Cannavò. Era «la fidanzata di un calciatore di cui non voglio più parlare… ». Non ne parla lei ma il resto d’Italia sì, perché si tratta della testa calda Antonio Cassano. «Meglio parlare del mio attuale, anche lui un calciatore, è Christian Panucci». Calciomaniaca: «Mi piacerebbe fare la giornalista sportiva». Nel film recita anche un vero direttore di produzione Mediaset: è Giorgio Chessari, che interpreta il Ministro per le Telecomunazioni. «Era il sogno della sua vita — dice Manfredini — passare per una volta da dietro le quinte a davanti alla camera».
Edoardo Semmola