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Marchionne: «Non chiuderemo nessun impianto della Opel»

 

L’Ad di Fiat ha assicurato che in tre anni saranno restituiti i prestiti statali. «Le fabbriche servono per fare un numero sufficiente di automobili, ma dovremo ridurre il personale»

 

Marchionne in Germania

ROMA – Se Fiat riuscirà a portare a termine la fusione con Opel non chiuderà nessuno stabilimento della casa tedesca in Germania, anche se dovrà effettuare tagli al personale. Lo ha dichiarato l’ad del Lingotto, Sergio Marchionne, in questi giorni a Berlino per trattare l’operazione, in un’intervista con il quotidiano popolare «Bild». «Non vogliamo chiudere nemmeno una delle fabbriche in Germania – ha spiegato Marchionne – ho bisogno di questi impianti per fabbricare un numero sufficiente di automobili nel futuro. Ma, naturalmente, dovremo ridurre il personale. Questo non può evitarlo nessuno».

IN TRE ANNI LA RESTITUZIONE DEI PRESTITI – Il top manager, che assicura la restituzione in tre anni di eventuali prestiti statali, non ha fornito cifre sulla riduzione dello staff prevista. «Opel non potrà mai fare profitti con le sue dimensioni attuali, e se non si fanno profitti non si può sopravvivere – dice – Comprendo i timori dei sindacati, ma questa è la realtà». Il numero uno dell’azienda torinese ha poi dichiarato che si sentirebbe «sorpreso» se il governo tedesco desse la preferenza all’offerta concorrente del gruppo austriaco-canadese Magna, che cercherebbe di acquisire un gruppo europeo «con l’aiuto dei russi». «Il nostro piano è serio – prosegue Marchionne – Vogliamo creare un vero gruppo automobilistico europeo di successo in tutto il mondo: la divisione auto di Fiat si fonderebbe con Opel e Chrysler, così diventeremmo il secondo gruppo mondiale». Intanto l’ad di Fiat è volato nuovamente negli Stati Uniti per una serie di colloqui con il management della Chrysler. Marchionne è partito lunedì sera per gli States dall’aeroporto di Torino Caselle, al termine di una giornata fitta di impegni in Germania.

IL FINANCIAL TIMES: «ALTRI CONCORRENTI IN LIZZA» – Ci sono altri pretendenti per Opel, oltre alla Fiat scrive il Financial Times, che cita due fonti vicine alla controllante General Motors. Tra i gruppi interessati, il quotidiano finanziario cita Magna International e la russa Gaz, ma anche i fondi sovrani di Abu Dhabi e Singapore e tre gruppi di private equity. Dalla Svezia intanto trapela la notizia che la casa automobilistica svedese controllata da Gm Europa non sta dialogando con Fiat in merito a un possibile takeover. Lo ha dichiarato l’ad di Saab Jan-Ake Jonsson in un’intervista a un giornale svedese, il Sodermanlands Nyheter. «Non stiamo discutendo con Fiat» ha risposto il manager, secondo il quale ci sono altri acquirenti seri per Saab, che è stata messa in vendita all’inizio di questo anno. Lunedì il governo svedese aveva parlato di contatti avuti con Fiat in merito al costruttore svedese controllato da General Motors.

 

Marchionne: «Non chiuderemo nessun impianto della Opel»ultima modifica: 2009-05-05T10:49:20+02:00da
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