TRICHET: «IL LIVELLO DEI TASSI NON è AL MINIMO POSSIBILE». Dal 13 maggio il principale riferimento sul costo del denaro scenderà all’1%, contro l’attuale 1,25%
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Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet (Ap) |
ROMA – Nuova riduzione e nuovo minimo storico per i tassi di interesse nell’area euro: a partire dal 13 maggio il principale riferimento sul costo del denaro scenderà all’1%, contro l’attuale 1,25 per cento. Lo ha deciso il Consiglio direttivo della Banca centrale europea, nel corso della riunione a Francoforte, effettuando una manovra in linea con le attese dei mercati.
«NON È IL MINIMO POSSIBILE» – Il taglio deciso giovedì porta il costo del denaro al minimo storico da quando la Bce ha iniziato a gestire la politica monetaria nel 1999. Anche se il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet ha sottolineato che l’istituto «non ha deciso oggi che l’attuale livello dei tassi sia il minimo possibile», anche se al momento, ha aggiunto il numero uno della Bce, i tassi «sono appropriati».
GLI ALTRI TASSI – Il differenziale tra il costo del denaro negli Stati Uniti e quello nell’Eurozona si attesta sull’1%, tenuto conto che la Fed ha praticamente azzerato il tasso sul Fed Funds, fissando un range compreso tra 0 e 0,25%. Diverse, rispetto al tasso di interesse nell’area euro, le dinamiche sugli altri due principali riferimenti dei tassi. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali scende a sua volta di 0,50 punti, all’1,75 per cento, mentre non è stato ritoccato il tasso che la stessa Bce pratica sui depositi che detiene per conto delle banche commerciali: è già allo 0,25 per cento e ridurlo lo avrebbe azzerato.
LE BORSE – L’annunciato taglio dei tassi da parte della Bce fa allungare il passo alle principali borse europee: Milano e Londra guadagnano il 2,42%, Parigi l’1,6% e Francoforte l’1,58%, Amsterdam sale del 2,36%. Bene il comparto bancario con Commerzbank (+14,93%) e Dexia (+8,91%), ad eccezione di Lloyds (-8,22%), che ha indicato una crescita dei crediti a rischio. Salgono le materie prime con Kazakhmys (+7,91%) e Rio Tinto (+5,07%), mentre si muove contrastata l’automobile, presa tra lo scivolone di Porsche (-12,33%) dopo la fusione con Volkswagen (+0,79%) e il balzo di Renault (+4,56%).