Opel: da Fiat offerta «in tempi brevi». Scajola: presto incontro con il gruppo e i sindacati. La sentenza: l’intesa si può fare, entro il 20 chi vuole può presentare offerta migliore. Dietrofront dei creditori
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NEW YORK (USA) – Via libera all’integrazione di Chrysler con Fiat: lo ha stabilito il tribunale fallimentare statunitense incaricato di valutare l’operazione. Secondo il tribunale – scrive il Wall Street Journal – la scadenza per presentare eventuali offerte alternative per la casa automobilistica americana è stata fissata per il 20 maggio, e ad oggi non sono emerse proposte in tal senso. La sentenza arriva dopo che il gruppo di creditori dissidenti contrari all’accordo con Fiat ha rinunciato ad adire alle vie legali poiché non dispongono di quella “massa critica” necessaria per andare avanti. Ai creditori dissidenti fanno capo circa 295 milioni di dollari dei 6,9 miliardi di debito Chrysler.
FRONTE OPEL – Intanto sul fronte tedesco la Fiat dovrebbe presentare la propria offerta per l’acquisto della Opel in «tempi brevi, entro la fine del mese». Lo ha comunicato in una nota il governatore dell’Assia, Roland Koch, al termine del suo incontro con l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne. Il governatore ha reso noto di avere «consigliato con urgenza» a Marchionne di presentare l’offerta Fiat nel rispetto delle «regole imposte», in modo che si possa effettuare una «valutazione equa in tempi brevi» di tutte le proposte sul tavolo. Koch si è inoltre «rallegrato» che anche la Fiat sia interessata all’acquisto di una «sostanziale partecipazione» per la nascita di una nuova «Opel europea». Il governatore ha indicato che Torino non ha ancora «preso visione» dei dati messi a disposizione da Opel Europa. Eventuali garanzie pubbliche, ha spiegato Koch, saranno legate ai piani che verranno presentati dai potenziali investitori. Koch ha aggiunto di essere in contatto con tutti i potenziali investitori. Invece il governatore della Renania Palatinato, Kurt Beck, ha dichiarato che dopo l’incontro con Marchionne «dal punto di vista tedesco e dal punto di vista della Renania Palatinato i punti interrogativi sul piano della Fiat sono diventati ancora più grandi». Un sondaggio della tv pubblica tedesca Zdf rivela che solo il 22% degli intervistati ritiene che l’ingresso di Fiat assicurerà la sopravvivenza di Opel; il 67% è convinto invece del contrario.
COLLOQUI USA – A proposito delle trattative con la General Motors, lo stesso Marchionne ha affermato che i colloqui che l’amministratore delegato della Fiat ha avuto in questi giorni negli Stati Uniti sono andati «bene». E sui tempi di una possibile chiusura dell’operazione con la Opel, Marchionne conferma: «La soluzione ideale sarebbe chiudere entro la fine del mese, anche per rispettare gli accordi presi con il presidente Usa, Barack Obama»
SCAJOLA – Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha ribadito che il governo vuole un incontro con la Fiat e le parti sociali sul piano industriale del gruppo torinese. «Ho voluto chiedere un incontro anche con le parti sociali per valutare nel complesso il piano industriale. Certamente dobbiamo prima permettere alla Fiat di proseguire l’importante trattativa anche con l’Europa e la Germania», ha aggiunto il ministro. «Mi auguro che il piano industriale della Fiat sia per sviluppare, crescere attraverso nuovi modelli per aggredire il mercato. È un piano industriale complesso del settore dell’auto, sono convinto che porterà a una riorganizzazione e non a un ridimensionamento».
SINDACATI – Intanto la prossima settimana, i sindacati dei metalmeccanici Fiom Cgil Fim Cisl e Uilm incontreranno i colleghi tedeschi della Opel. La notizia è stata confermata anche dal leader del consiglio sindacale della casa automobilistica tedesca Klaus Franz. La riunione si terrà il 13 maggio a Francoforte. Le tre sigle sindacali italiane riuniranno lunedì sera le proprie segreterie unitarie per definire una posizione unitaria.