I giornalisti assunti con contratto di redattori capo nel 2004 per chiamata diretta. Abuso d’ufficio: la procura di Palermo indaga l’ex governatore siciliano, il suo successore e venti giornalisti
PALERMO – Ventiquattro persone, tra le quali l’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro (Udc), il suo successore, Raffaele Lombardo (Mpa) e venti giornalisti dell’ufficio stampa della presidenza assunti con contratto di redattori capo nel 2004 per chiamata diretta, sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Palermo. Sono accusati di concorso in abuso d’ufficio: finora solo quattro giornalisti sono stati raggiunti da avvisi di garanzia e sentiti, nei giorni scorsi, dal pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Ennio Petrigni, che ha chiesto dei chiarimenti sulle loro modalità di assunzione.
ATTI DALLA CORTE DEI CONTI – L’indagine era stata aperta a seguito della trasmissione degli atti da parte della Procura della Corte dei Conti, che aveva chiesto il risarcimento del danno erariale, per complessivi quattro milioni di euro, a Cuffaro, Lombardo e all’ex capo dell’ufficio legislativo e legale, Franco Castaldi. L’iscrizione nel registro degli indagati della Procura presso il Tribunale dei due uomini politici e dell’ex alto dirigente regionale era stata automatica conseguenza della trasmissione degli atti da parte della magistratura contabile.
UFFICI STAMPA:PM,ARCHIVIAZIONE PER LOMBARDO E GIORNALISTI REGIONE SICILIA
(AGI) – Palermo, 13 mar. – Archiviazione per il presidente
della Regione siciliana Raffaele Lombardo e per i venti
giornalisti sotto inchiesta per abuso d’ufficio. I magistrati
della procura di Palermo hanno depositato la richiesta, mentre,
al contempo, si apprestano a procedere alla conclusione delle
indagini preliminari per l’ex governatore Toto’ Cuffaro, che
presiedeva il governo che assunse i giornalisti, e per l’ex
capo dell’Ufficio legislativo e legale della Regione, Franco
Castaldi, che avallo’ la decisione. Per i pm Ennio Petrigni e
Laura Vaccaro non e’ stato dimostrato che gli indagati furono
assunti grazie alla loro vicinanza ai politici o che istigarono
pubblici ufficiali a inserirli senza concorso nei ranghi della
pubblica amministrazione. Proprio la modalita’ delle assunzioni
(la chiamata diretta) e’ pero’ ancora al vaglio della procura
della Corte dei conti che ha chiesto un risarcimento di 4
milioni di euro a Cuffaro, Lombardo e Castaldi. (AGI)
Mrg
131621 MAR 10