E gli alimentatori a idrogeno laureano un’azienda torinese «start up dell’anno». Imagine Cup 2009, per la terza volta un team friulano rappresenta l’Italia alla finale mondiale del software
Il team di Udine vincitore delle selezioni italiane della Imagine Cup |
PADOVA – Dalla piramide di cristallo del Louvre a quelle millenarie che sorgono tra le sabbie di Giza. L’Imagine Cup, il contest tecnologico di Microsoft che coinvolge gli studenti universitari di tutto il mondo nello sviluppo di nuove applicazioni informatiche, arriva alla settima edizione e fa partire il conto alla rovescia per la finale mondiale, che si svolgerà ai primi di luglio al Cairo. E ancora una volta a rappresentare l’Italia ci sarà un team dell’Università di Udine, che già aveva vinto le selezioni italiane lo scorso anno e nel 2005 e che oggi si riconferma una delle più attive fabbriche dei cervelli del Paese. Marco Amato, Elisa Buttussi, Alessandro Verona e Ivano Zanello – aka team «Pata-Track», lo stesso nome con cui il software è stato ribattezzato – hanno vinto nella categoria del «software design», la più importante tra le nove in cui è strutturata la competizione, e hanno così raccolto il testimone dai loro colleghi del team «Blassreiter» (Andrea Calligaris, Denis Roman Fulin, Marco Petrucco e Mauro De Biasio) che lo scorso anno tennero alto l’onore del nostro Paese all’ombra della Tour Eiffel.
«SINERGIE SOTTOVALUTATE» – Da Parigi – sede della finale 2008 – all’Egitto, dunque. La sfida non sarà semplice: alla kermesse partecipano 300 mila studenti dai cinque continenti ed essendo selezionati solo i migliori tra loro il livello di creatività è sempre particolarmente elevato. Difficile ma non impossibile, tuttavia: l’Italia vanta già una vittoria iridata nel proprio palmares, conquistata nel 2006, quando in India trionfò un team del Politecnico di Torino.
Alcune schermata di come si presenta il gioco di ruolo gps “Pata-Track” |
Segno che in questo campo la preparazione e l’inventiva degli studenti italiani non hanno nulla da invidiare a quelle dei loro omologhi del resto del mondo. «Il vero problema – commenta Carlo Iantorno, direttore Innovazione e Responsabilità sociale di Microsoft Italia – è che da noi è ancora troppo sottovalutato il valore di una sinergia tra pubblico e privato, tra ricerca e impresa. Ci sono però segnali di cambiamento e le potenzialità non mancano».
OBIETTIVO START UP – La proclamazione dei vincitori delle selezioni italiane è stata inserita non a caso nel contesto della giornata Prima Impresa, nel programma del Forum della ricerca e dell’innovazione di Padova: un’occasione per parlare di imprenditoria giovanile e del connubio tra il mondo delle università e il mercato, da cui sono stati generati i cosiddetti «business incubator», i programmi di sostegno alle imprese di nuova formazione (forniscono consulenze sul business plan, sull’organizzazione, sugli aspetti fiscali, sugli aggiornamenti tecnologici) che sempre più spesso nascono in ambienti accademici e che per le nuove aziende si trasformano in partner in grado di determinare il successo dell’attività.
Il team della Bicocca di Milano presenta il progetto Motion Studio |
Ed è per questo che nella sala Ippolito Nievo di Palazzo Bo, storica sede dell’università patavina, i riflettori si sono accesi anche sulle «start up dell’anno», le aziende nuove e innovative che anche in questo periodo di crisi possono essere le pietre su cui fondare il rilancio dell’economia italiana. Il premio da diecimila euro promosso da PNI Cube – ma ancor di più conta il riconoscimento per la validità del progetto realizzato – è andato alla Electro Power Systems di Torino, che in soli quattro anni dalla fondazione è diventata leader di mercato nel settori dei sistemi a fuel cell (basati sull’idrogeno, ovvero un’energia pulita e di più pratica gestione rispetto alle batterie al piombo o ai generatori a gasolio) per il backup energetico, ovvero per garantire la continuità nella fornitura di energia a tutti quei servizi – dai ripetitori della telefonia cellulare alle reti di comunicazione delle forze dell’ordine – che non possono permettersi blackout.
CACCIA AL TESORO 2.0 – Quanto all’Imagine Cup, il software che ha consentito ai ragazzi di Udine di accedere alla finale mondiale ha un nome che sembra un gioco, Pata-Track. Ed è in realtà esso stesso un gioco. Meglio: un serious game, un’applicazione ludica ma con finalità educative. Il tema di quest’anno, del resto, era probabilmente il più ambizioso tra quelli scelti nelle diverse edizioni della gara: i progetti presentati avrebbero dovuto infatti essere ispirati a uno degli otto obiettivi del millennio delle Nazioni Unite . E il team di Pata-Track ha pensato di puntare su quello della sostenibilità ambientale, coinvolgendo in particolare i bambini: grazie a telefoni palmari dotati di gps, i ragazzini divisi in squadre possono sfidarsi in quella che si potrebbe definire una caccia al tesoro 2.0, una gara di orienteering con il cellulare al posto di cartina e bussola, che permette loro di andare alla scoperta di un parco, un bosco, un ambiente naturale e di sfidarsi in quiz sui temi dell’ambiente e della natura o di compiere azioni ecologicamente corrette.
Adriano Marconetto, ceo della Electro Power System premiata come “Start up dell’anno” |
A guidare i ragazzi c’è Willy, l’aquilotto mascotte, che concede punti-bonus per ogni risposta esatta o per ogni azione ben compiuta (e ne toglierà in caso contrario). A questo si aggiungono informazioni sui luoghi e su elementi che si possono trovare all’interno del parco: monumenti, piante rare, recinti di animali. Un’applicazione che potrà prevedere ulteriori implementazioni ed essere utilizzata anche dagli adulti come fosse un’evoluzione multimediale delle audio guide in uso ad esempio nei musei.
CAR POOLING E WEB-FISIOTERAPIA – Sempre di salvaguardia ambientale si occupa il progetto del team «Error404» dell’università Federico II di Napoli, «Lift4U», un sistema che punta a realizzare un sistema di car pooling su vasta scala attraverso i social network, con un’applicazione software che consente a più utenti di condividere un itinerario comune sfruttando una sola vettura. Il tutto si basa su un meccanismo di messaggi di notifiche e conferme che si innesca dopo l’indicazione dell’itinerario desiderato: qualora le richieste degli utenti combacino, il programma «riempie» i veicoli e stabilisce gli itinerari evitando che più persone sole viaggino nella stessa direzione ciascuna con il proprio automezzo, riducendo così il numero delle auto in circolazione e di conseguenza il traffico e le emissioni di gas. Il progetto si è classificato al secondo posto e ha preceduto «Motion Studio», il software creato dal team «Motus» dell’università di Milano Bicocca che permetterà ai fisioterapisti di seguire in remoto gli esercizi di riabilitazione dei propri pazienti, soprattutto quelli più anziani, grazie ad una web cam e ad un sistema di sensori applicati in diversi punti del corpo: alcuni algoritmi elaborano i movimenti e forniscono al professionista o all’istruttore indicazioni precise su come l’attività di riabilitazione (ma anche esercizi ginnici finalizzati ad esempio alla perdita di peso) viene portata avanti in ambienti domestici.
GLI ALTRI PROGETTI – Molte, in ogni caso, le idee sviluppate nei diversi atenei e arrivate alla finale italiana: dal sistema di e-parking per individuare in tempi brevi il posto auto libero più vicino, evitando giri a vuoto e inutili consumi di carburante (team «Project1», Napoli) al generatore di interfacce 3D «Explorer 360» per rendere più accattivante la navigazione web e invogliare maggiormente gli studenti ad avvicinarsi allo studio e alla Rete (team «Blassreiters», Udine); dal «Green Monitor» per valutare il consumo energetico dei diversi programmi software presenti nel proprio computer (team «Green Lines, Pisa) al programma «Hometown» (Davide Semenzin, Padova) per consentire ai cittadini di interagire tra loro e con le forze dell’ordine per segnalare le zone più critiche per la sicurezza pubblica (presenza di malintenzionati, casi di aggressione, etc…) di un centro abitato al diario virtuale «SizeMyLife» (team «Ocdstudio», Milano) che tiene conto di percorsi effettuati, fotografie scattate, sms inviati, note, appunti e qualunque altra operazione effettuata con un device mobile, lasciando la libertà all’utente di condividere il tutto o una parte in modalità socialnetworking.
LA CHIAVE DEL BUSINESS – «Ogni anno registriamo un ottimo livello tecnico dei partecipanti» commenta Emanuele Arpini, coordinatore dell’Imagine Cup e responsabile italiano di Biz Spark, il nuovo progetto di Microsoft che si propone di affiancare le start up offrendo loro software gratuito e supporto fino alla possibilità di diventare partner della compagnia . Molte delle applicazioni presentate potrebbero essere ulteriormente sviluppate e diventare la base per nuovi business. Gli incubatori e i parchi scientifici sono un punto di riferimento importante per i giovani che vogliono avviare una propria attività. E le nuove tecnologie sono la chiave per entrare a testa alta nel mercato».