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Milan e Juve: pari combattuto Inter, festa scudetto rinviata

 

IN CODA PAREGGIO TRA TORINO E BOLOGNA. I nerazzurri si fanno rimontare due volte. A San Siro finisce 1-1: la Fiorentina vince e si avvicina ai bianconeri

 

Non è la giornata giusta per l”Inter, che non vince lo scudetto. Non ancora. Il Chievo rimonta due volte e chiude la partita sul 2 a 2 rimanda tutto a domenica prossima, col Siena: in prima serata, a San Siro. E senza dover aspettare più i risultati di nessuno: basta vincere. Intanto nello stadio milenese è andata in scena la sfida dei rimpianti tra Milan e Juventus, finita 1-1.

LA SFIDA DI SAN SIRO – Raramente si ricordano brutte partite fra rossoneri e bianconeri. E anche questa volta la partita è combattuta e viva. Non sempre bella, però, anche perché condizionata da un terreno incredibilmente scivoloso, che ha provocato non pochi errori. La Juve usa le armi della grinta e della forza atletica, ritrovate nonostante la scarsa forma dell’ultimo periodo. Ranieri, che ha ormai cancellato Trezeguet dalla lista dei suoi giocatori, lascia in panchina anche Del Piero puntando su due ali, Marchionni a sinistra e Camoranesi a destra, per mettere in difficoltà il Milan, con Iaquinta e Amauri al centro dell’attacco. Uno schieramento che in effetti dà alla Juve la possibilità di creare pericoli ai rossoneri. Alla fine arriverà il quinto pareggio in 6 partite., una marcia che certo non può cancellare le tensioni in casa bianconera. D’altra parte il Milan, con Inzaghi e le azioni sull’asse Kakà-Beckham, mette sempre in difficoltà la difesa bianconera. la Juve ha due buone occasioni con un’azione Marchionni-Iaquinta conclusa con un tiro alto da Camoranesi, poi con marchionni lanciato verso la porta, ma si allunga troppo la palla e Flamini salva. Il Milan con Inzaghi lanciato da Kakà e fermato da Buffon in uscita. La ripresa è più vivace e combattuta, anche se aumentano gli errori dovuti al terreno. Segna per primo il Milan all’11’ con seedorf, che alla Juve perdona sempre poco (8 volte le ha segnato in maglia nerazzurra o rossonera). Non è spettacolare il suo tocco sottoporta su un tiro svirgolato di Ambrosini. ma vale il vantaggio che la Juve recupera 4 minuti dopo con Iaquinta che di testa con potenza travolge Flamini e batte Kalac su cross di Camoranesi. Le sostituzioni (Del Piero e Zebina nella Juve per Amauri e De Ceglie; Senderos, Pato e Ronaldinho) non cambiano la sostanza della partita che in questa fase ha molti cambi di fronte, con qualche azione contestata in area e l’espulsione di Favalli per doppia ammonizione. Il risultato non cambia, ma sono diverse le prospettive delle due squadre dopo il match: il Milan è sempre è più sicuro del secondo posto, la Juve deve guardarsi alle spalle perché la Fiorentina adesso è a soli 3 punti.

NERAZZURRI FRENATI – Nemmeno 3 minuti ci mette Crespo a far l’1-0: tira Cambiasso, respinge Sorrentino e lui è lì pronto a metterla dentro. La difesa di Di Carlo gioca dominata, non è solo questione di nomi. Balotelli e Figo sulle fasce lasciano briciole ai difensori, e quando il portoghese mira il palo, una deviazione sposta il pallone sul palo. Poi arriva l’1-1: Marcolini ha il tempo di mirare il palo lontano, e di infilare la traiettoria in mezzo alle gambe di Stankovic. Julio Cesar non può farci niente. È pari. Pellissier, allora, si ricorda che è lui il bomber di stagione. Di testa ci prova, e per un paio di centimetri sfiora il palo, sempre quello. Crespo si fa male, ed entra Cruz nella ripresa. Intanto il Chievo un po’ tiene botta e un po’, quando può, cerca di pungere. Bentivoglio non ha fortuna, ma Julio Cesar è attentissimo. La macchina della festa si rimette in moto al 20′, quando Balotelli lascia rimbalzare il pallone una sola volta al limite dell’area, poi spara sotto la traversa. Ma il Chievo raggiunge ancora i campioni d’Italia: ci pensa un ex, Luciano: cross dalla sinistra di Mantovani e diagonale al volo: 2-2 e la palla torna al centro, domenica prossima, indipendentemente da come finirà Milan-Juventus.

LOTTA RETROCESSIONE ANCORA APERTA – Due rigori decidono la sfida salvezza dell’Olimpico. Nessun verdetto definitivo, Torino e Bologna dovranno ancora giocarsela tutta questa salvezza quando alla fine del campionato mancano solo 270 minuti. Pareggiano anche Lecce e Chievo, quindi non cambia nulla in coda, ma è il Toro a mordersi le mani per una vittoria che sfugge all’86’ ed è il Bologna a far festa perchè a 4′ dal termine la retrocessione sembrava maledettamente vicina. Al rigore realizzato al 37′ del primo tempo da Rosina, invece, ha risposto il penalty trasformato da Di Vaio all’86 per un 1-1 che tiene aperto ogni discorso. Camolese sceglie una squadra d’attacco: 3-4-2-1 con Colombo preferito a Dina sull’out destro, il rientro di Dzemaili e la coppia Stellone-Rosina alle spalle di Bianchi. Se il tecnico granata osa, Papadopulo si copre. Senza gli squalificati Mutarelli e Mingazzini e con 8 infortunati in infermeria, il «Papa» schiera un 4-5-1 con il giovane Casarini a centrocampo (ma la sua gara dura appena 13 minuti, Amoroso al suo posto), il rientrante Volpi in regia e Di Vaio punta, in panchina Osvaldo, Adailton e Marazzina. Carico il Toro trascinato da un Rosina finalmente ai suoi livelli. Il capitano risponde alla contestazione dei tifosi con una prestazione di grande cuore e qualità, partono dai suoi dribbling e dai suoi piedi le offensive dei granata. Bene anche Dzemaili, Barone e Stellone, per mezz’ora Bologna alle corde e assedio granata. Al 6′ Antonioli salva su Stellone, ci prova anche Bianchi, al 14′ fa centro Barone ma per pochi centimetri il centrocampista è in off-side sulla deviazione di Stellone: annullato.

PARI PER LA ROMA – Finisce 2-2 il match tra Cagliari e Roma allo stadio Sant’Elia: i rossoblu sono passati due volte con Alessandro Matri al 34’ e con Robert Acquafresca al 58’. La squadra capitolina è riuscita prima ad accorciare con Totti al 63’ e poi a pareggiare con Simone Perrotta al 68’. Con questo pari la Roma sale a quota 54 punti, mantenendo il sesto posto, mentre i sardi vanno a 50 punti.

LA FIORENTINA PASSA A CATANIA – La Fiorentina ha vinto 2-0 sul campo del Catania. Allo stadio Massimino il gol del vantaggio viola è stato segnato da Stevan Jovetic all’11’. Il raddoppio porta la firma di Luciano Zauri al 93’. Con questi tre punti i viola fortificano il quarto posto andando a 64 punti e allungando a +3 sul Genoa che ha pareggiato in extremis a Bergamo, mentre il Catania rimane ferma a 40 punti.

PAREGGIO INUTILE TRA LECCE E NAPOLI – Un pareggio che non serve a nessuno. Tra Lecce e Napoli finisce 1-1 (reti di Pià e Zanchetta), un punto che non aiuta il Lecce a tirarsi fuori dalla zona calda e che non è utile ai partenopei, i quali non hanno più nulla da chiedere al campionato. «Vedrete un altro Napoli» aveva detto Donadoni nel dopopartita del Franchi, ma al Via del Mare per almeno venticinque minuti in campo si vede soltanto il Lecce. Prima Munari e poi Papadopoulos vanno vicini alla rete, con la retroguardia di Donadoni abbastanza in confusione. Ma il calcio non è una scienza esatta e così la squadra di Donadoni è la prima a passare in vantaggio dopo pochi minuti: contropiede ben orchestrato da Datolo che parte dalla propria metacampo e serve a Pià l’assist dell’1-0. Prima dell’intervallo, però, arriva il calcio di rigore fischiato in favore del Lecce per un tocco di mano di Mannini sul tiro del mobilissimo Munari. La responsabilità è sui piedi di Zanchetta che non sbaglia. La ripresa si apre con un’occasionissima per Datolo, che spreca al lato, mentre dopo pochi minuti De Canio passa al 4-3-3 inserendo Konan per Edinho. Proprio il neo entrato sfiora la rete al 12′: slalom tra i difensori partenopei e tiro di poco al lato (con Tiribocchi da solo). Al 18′ c’è materiale per la moviola, con Papadopoulos che conclude a rete dopo un calcio d’angolo e Navarro che respinge al limite della linea di porta. A questo punto il Lecce ci crede e ci vuole un intervento di Navarro per negare il gol a Tiribocchi al 27′. Gli ultimi minuti vedono i padroni di casa in avanti e il Napoli arroccarsi a difesa di Navarro: al 40′ l’occasionissima passa dai piedi di Castillo che fallisce. Un minuto dopo un tiro-cross di Papadopoulos per poco non beffa Navarro. Il finale è thrilling, con Navarro che salva la sua porta in pieno recupero: tocco di Tiribocchi e colpo di reni del portiere partenopeo che devia il pallone sulla traversa. Sulla ribattuta lo stesso Tiribocchi calcia fuori e lì finisce il match.

ANTICIPI- La giornata si è aperta con i due anticipi. La Sampdoria ha annichilito la Reggina, aggiudicandosi il match con un netto 5 a 0. Le reti: doppietta di Dessena al 1′ e al 31′, gol di Delvecchio al 37′ nel primo tempo, reti di Marilungo e Pazzini al 1′ e al 5′ della ripresa. Reggina in 10 dal 19′ per l’espulsione di Valdez, reo di aver fermato fallosamente Pazzini in una chiara occasione da rete. In classifica la Sampdoria sale a quota 44, mentre la Reggina resta ultima con 27 punti. Nell’altro anticipo, l’Udinese ha espugnato l’Olimpico battendo la Lazio per 3 a 1. Padroni di casa in vantaggio all’11’ della ripresa con un gran destro di Rocchi. Immediata la reazione friulana e dopo un tentativo di Quagliarella, al 15′, arriva il pareggio di Floro Flores che, appena entrato, batte Muslera con un destro dai 18 metri. Al 24′ una splendida punizione di D’Agostino porta in vantaggio l’Udinese. Ancora tante occasioni, la più clamorosa al 35′ con Siviglia che sulla linea salva sul pallonetto di Pepe. Poi al 41′ Quagliarella, su rigore, fissa il risultato sul 3-1. Subito dopo espulso Rocchi, nel finale la traversa di Quagliarella.

MILAN-JUVENTUS – È una partita che ha deciso tanti scudetti e questa volta potrebbe non fare eccezione. Stavolta sarà in ballo il secondo posto fra una squadra relativamente tranquilla e una relativamente in tempesta. L’establishment bianconero, secondo le talpe, avrebbe deciso di far fuori Ranieri e assumere Spalletti, a sua volta in rotta con la Roma. E’ stato acquistato Diego (passaporto italiano), dopo Cannavaro. In ogni caso, lo stato di salute del Milan (cinque vittorie consecutive) è ben diverso da quello bianconero (quattro punti nello stesso lasso di tempo mentre Buffon ha beccato ben 11 gol). Ancelotti farà rientrare Flamini (terzino), mentre Ranieri dovrà rinunciare agli squalificati Mellberg e Nedved e optare per Marchionni, vista la lite con Camoranesi. In difesa niente Molinaro, tornerà Chiellini. Del Piero giocherà la partita n.600 con la Juve, ma prima di poter parlare di festa bisognerà attendere il 90′. Comunque chi non sottovaluta la rabbia di una squadra in crisi è proprio l’allenatore rossonero: «Il Milan è in un buon momento – ha detto Ancelotti – mentre la Juve sta attraversando una situazione delicata, però una squadra in difficoltà potrebbe tirare fuori energie che possono essere impensabili per il momento che sta vivendo». Dello stesso avviso anche Kakà: «Domenica sarà dura, non mi fido della Juventus».

Milan e Juve: pari combattuto Inter, festa scudetto rinviataultima modifica: 2009-05-11T00:51:18+02:00da
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