Verso la riforma sanitaria. «Soddisfazione» per la proposta del settore farmaceutico di ridurre i costi di 2mila miliardi in 10 anni
Barack Obama (Ansa) |
WASHINGTON – Barak Obama ha un sogno: quello della riforma sanitaria nel suo paese. E ha fatto una promessa «Non mi fermerò fino a quando non sarà esaudito». Così ha detto il presidente degli Stati Uniti, ribadendo in un discorso proferito alla Casa Bianca il bisogno di dare il via al suo piano di riforma.
RIDURRE LA CRESCITA DEI COSTI – Obama si è mostrato molto soddisfatto per la proposta arrivata dai rappresentanti del settore farmaceutico, che hanno presentato una proposta per ridurre la crescita dei costi sanitari di 2.000 miliardi di dollari nel corso dei prossimi dieci anni, al fine di contribuire al finanziamento del programma di Obama. Il presidente ha parlato di un’occasione «storica» e ha sottolineato che la decisione dell’industria deve essere parte di «uno sforzo più ampio», che si prepone di modificare il sistema sanitario degli Stati Uniti.
IL FALLIMENTO DI BILL – Proprio le case farmaceutiche, nel 1993 si coalizzarono per affondare l’ambizioso piano di riforma messo a punto da Bill e Hillary Clinton. Orggi, 16 anni dopo, a Washington si respira un’aria nuova: i risparmi «volontari» di cliniche mediche, industrie farmaceutiche e gruppi di categoria dei medici ammontano all’1,5% all’anno del costo complessivo dell’assistenza medica, ovvero 2.000 miliardi in dieci anni. Obama ha gradito l’atteggiamento e ha sottolineato che «non possiamo continuare sulla strada pericolosa che abbiamo percorso per anni», avvertendo che i costi «fuori controllo» della sanità sono una minaccia tra le più serie per l’economia. «La riforma non è un lusso che possiamo posporre – ha aggiunto – ma una necessità che non può aspettare». L’America, ha ricordato, «spende per la sanità più di qualsiasi altra nazione sulla Terra e nonostante ciò ci sono 46 milioni di americani che non hanno alcun tipo di copertura medica. Non è possibile continuare così».
TAGLI VOLONTARI – Nel suo discorso alla Casa Bianca Obama, ha ricordato i due personaggi fittizi inventati dalla lobby delle assicurazioni mediche, insieme all’industria del settore, «Harry e Louise», che convinsero gli americani che la riforma costava troppo e non era una buona idea. «Ora – ha detto il presidente Usa – quella coppia ha disperatamente bisogno della riforma». Non è possibile però pensare che gli oppositori dell’epoca si siano improvvisamente trasformati in benefattori: l’offerta di 2.000 miliardi di tagli è su base assolutamente volontaria ed è fatta sulla base dell’aspettativa che vengano varate in Congresso leggi che obblighino ogni americano ad avere un’assicurazione medica obbligatoria come ha quella per guidare l’auto: una crescita del mercato ripagherebbe delle perdite per la riduzione dei costi. Ma l’iter delle leggi in materia sarà complesso e gli interessi contrastanti: per Obama sarà una sfida decisiva.