Il pd sulla vicenda di Udine: «Gravissima violazione della privacy». Accertamenti in corso nel “Santa Maria della Misericordia”. «Vicenda gravissima»
Una delle foto apparse su Facebook |
ROMA – Accertamenti sulla vicenda e divieto ai dipendenti di usare Facebook. Sono le misure adottate dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Udine dopo la pubblicazione, da parte di un’infermiera, di alcune immagini di pazienti ricoverati nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Udine.
GRAVE – Il direttore della struttura, Carlo Favaretti, ha definito la vicenda – rivelata dal Corriere della Sera – «di una gravità assoluta». L’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Vladimir Kosic, ha affermato che «l’ospedale ha già aperto un fascicolo d’inchiesta e andrà fino in fondo». L’inchiesta interna è stata affidata al responsabile sulla privacy e a quello per la rete Intranet. In sintesi dovrebbero venir accertati l’eventuale violazione della legge sui dati personali, dei regolamenti interni sul comportamento dei dipendenti dell’Azienda ospedaliera e del Codice deontologico dei professionisti sanitari.
IL GARANTE – Il Garante per la protezione dei dati personali, dal canto suo, ha avviato immediati accertamenti sul caso, chiedendo alla direzione dell’ospedale in via preliminare «ogni elemento utile ad una piena valutazione del caso».
IL PD – Sul tema interviene anche il Pd. «Facebook è un sistema utilissimo e moderno – sottolinea Alberto Losacco, responsabile propaganda del Partito democratico – tuttavia non è accettabile che diventi il megafono oggi per la morbosità delle persone, ieri per deliranti proclami a favore di mafiosi. La pubblicazione di foto di malati intubati è una gravissima violazione della privacy dei soggetti interessati e della necessaria discrezione dovuta nei confronti delle altre persone. Spero, quindi, vengano subito rimosse. Essere in un villaggio globale impone le stesse regole di civiltà che regolano i rapporti tra le persone nel mondo reale. Non siamo certo il partito delle censure, soprattutto quando si tratta di comunicazione, tuttavia è necessario fissare un limite. Un limite che gli operatori di Facebook dovrebbero in qualche modo cercare di garantire. L’eccesso e l’assenza di ogni controllo è il rischio più grande per la rete e per la sua importantissima funzione».