Il megaconcerto «Amiche per l’Abruzzo», «A San Siro sarà una cosa incredibile e il finale dovrà sceglierlo il pubblico»
MILANO— «Mina, vogliamo che ci sia anche tu». Laura Pausini lancia un appello al mito della canzone italiana. A tre settimane dal megaconcerto benefico «Amiche per l’Abruzzo», la Pau non molla. Sono arrivate 111 adesioni di colleghe cantanti, ma non ancora quella di Mina.
«Appena siamo partite con l’iniziativa le abbiamo subito mandato un messaggio: ‘Fatti vedere!’. Però non volevamo offendere la scelta di vita che ha fatto tanti anni fa e quindi ci sarebbe andata bene anche una visita dietro le quinte… Lei ci ha spiegato ancora una volta il perché della decisione di non apparire e non fare concerti. Però ci ha fatto capire che in qualche modo potrebbe contribuire». Un cast incredibile quello che la Pausini, assieme al promoter Roberto De Luca di Live Nation, ha messo assieme per il concerto del 21 giugno a San Siro: «Sembra Woodstock», ride.E aggiunge, quasi a riassumere il clima: «Mentre là i manager non si mettono d’accordo sulle celebrazioni per i 40 anni, qui va tutto bene e siamo riusciti, prima volta in Europa, a mettere assieme tutte le radio che trasmetteranno la parte finale in diretta».
Nonostante sia tornata in Italia ieri alle 4 del mattino la cantante è piena di energia. Mercoledì era a Dortmund a suonare («Pensavo di non avere un grande seguito in Germania, lì il disco non vende tantissimo, invece ho trovato il palazzetto pieno»), il tour europeo la tiene impegnata, ogni tanto scappa anche in studio a lavorare su nuovo materiale, ma la testa è sempre sul concerto: «Seguo ogni minimo dettaglio e voglio sempre essere aggiornata», dice. L’idea è stata sua, ci pensava da anni, l’emergenza terremoto le ha dato la spinta finale all’azione e ora vuole che tutto fili liscio. Conseguenze? «Mi devo fare steccare il dito indice per i troppi sms che sto mandando e sto prendendo qualche pastiglia contro l’ulcera ». I messaggi che l’hanno colpita di più? «Quello di Giorgia, ‘non mollare, spacchiamo tutto’, e quello di Mariella Nava che si diceva pronta a lasciare il suo spazio sul palco ad altre ».
I dolori di pancia glieli fa venire qualche altra collega. «Ci sono persone che hanno qualche pretesa alla Michael Jackson. Magari lo fanno innocentemente, fanno sapere che vorrebbero esibirsi alla tal ora, senza la tal collega… Poi però basta una telefonata e si risolve tutto». Sinora le adesioni sono 112. «Eravamo partite in 30, poi 50… Ora ci sono praticamente tutte. Per non dimenticarne nessuna mi sono spulciata gli elenchi di siti musicali come rockol». Sarà difficile farle cantare tutte. «Qualcuna non ci sarà, Alexia, Vanoni e Carrà ad esempio manderanno dei videomessaggi perché hanno altri impegni, ma è possibile che tutte abbiano un proprio minishow. Anzitutto il concerto deve finire per le 23.30 e poi avremo lo stadio per provare solo nel pomeriggio del giorno prima». Si è parlato di playback proprio per i tempi ridotti: «Tutte vogliamo cantare, magari nella prima parte qualcuno userà le basi invece di una band vera».
L’obiettivo di Laura, oltre ovviamente alla raccolta fondi (destinati alla ricostruzione della scuola De Amicis dell’Aquila, all’acquisto di case in legno nei comuni colpiti e all’organizzazione «Aiutiamoli a vivere» di don Vitaliano Della Sala) è quella di fare uno show indimenticabile. La parola chiave, la ripete più volte, è «interagire»: «Lo farò di sicuro io con quelle che sono state ribattezzate madrine dello show, ovvero Gianna Nannini, Fiorella Mannoia, Elisa, Giorgia e Carmen Consoli. Con Gianna ad esempio vorrei fare ‘La solitudine’. Ma vorrei che ci fossero tanti duetti senza pensare all’aspetto promozionale della vicenda. Io ad esempio non canterò il singolo che passa in radio adesso e sto spronando tutte a fare la stessa cosa, a fare le canzoni più famose. Insomma voglio che sia chiaro il concetto di amiche ». Perché il sogno della star è «avere un coro unico dall’inizio alla fine, sentire i fan di Syria che cantano i pezzi di Giorgia e quelli della Nannini i successi della Tatangelo».
La scaletta non è ancora pronta e un grosso punto di domanda rimane sulla chiusura. Quale canzone scegliere? «Ognuna ha mandato la propria preferita pensando al valore del testo. Abbiamo poi ridotto la lista a cinque candidati: ‘Il mio canto libero’, ‘No Woman, No Cry’, ‘Volare’, ‘Io canto’, ‘That’s What Friends Are For’ e ‘Imagine’. Io ne preferirei una in italiano, ma forse ci aiuterebbe un sondaggio ».
Andrea Laffranchi
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