Merkel: «Accordo politicamente ragionevole raggiunto con l’aiuto di Obama». L’annuncio nella notte del ministro delle Finanze tedesco Steinbrueck: «Non è stato facile»
BERLINO – Sarà Magna a rilevare il controllo di Opel da General Motors. Dopo aver raggiunto un accordo di massima con Gm nel pomeriggio di venerdì, il fornitore austro-canadese si è assicurato anche il via libera del governo tedesco. L’accordo tra Magna e Opel rappresenta una «soluzione ragionevole», ha dichirato la cancelliera tedesca, Angela Merkel, sottolineando che l’intesa è stata raggiunta con l’aiuto del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, con cui Merkel ha avuto un colloquio telefonico poco prima della chiusura delle trattative. «È una soluzione politicamente ragionevole». Berlino sostiene la proposta di Magna, ha annunciato poco dopo le 2 di notte il ministro federale delle Finanze, Peer Steinbrueck, al termine di una lunga riunione in cancelleria federale a Berlino. «È stata trovata una soluzione per tenere in vita Opel», ha detto Steinbrueck. Inoltre è stata raggiunta un’intesa anche sul modello dell’amministrazione fiduciaria temporanea e sul prestito-ponte da 1,5 miliardi di euro necessario per assicurare la sopravvivenza di Opel nel caso – ormai alle porte – di un’insolvenza di Gm. Per lo Stato la soluzione prevede rischi sì elevati, ma giustificabili davanti ai contribuenti, ha precisato Steinbrueck.
Sergio Marchionne (Reuters) |
Se la decisione finale sul futuro partner di Opel spetta a Gm, il sì del governo tedesco è fondamentale, in quanto da Berlino arrivano le garanzie pubbliche sul finanziamento-ponte. Fiat ha deciso di non partecipare al nuovo vertice a Berlino, cui hanno preso parte tra gli altri il cancelliere Angela Merkel, i ministri dell’Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg, e degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier, i governatori dei Laender con stabilimenti Opel, i vertici di Magna e rappresentanti di Gm e del Tesoro statunitense. Il Lingotto – si legge in una nota – non intende assumersi rischi «inusuali» nel negoziato per l’acquisizione della società automobilistica tedesca. La vicenda Opel «sta assumendo i toni di una soap opera brasiliana in un anno elettorale», aveva commentato l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne.
I PUNTI DELL’ACCORDO – L’intesa raggiunta si basa su tre punti: un memorandum d’intesa con la Magna, l’amministrazione fiduciaria per la Opel e un prestito ponte da un miliardo e mezzo di euro erogato dal governo federale e dai quattro Laender tedeschi che ospitano gli impianti della casa automobilistica. La Magna garantirà già dalla prossima settimana la necessaria liquidità. Ha inoltre assicurato che manterrà i quattro stabilimenti in Germania, nei quali lavorano circa 25.000 persone e, secondo l’agenzia Reuters, i tagli saranno 2.600 in concomitanza dell’acquisizione. Dopo la riunione, il ministro Steinbruck, ha voluto rassicurarli: «Posso dir loro che è stata trovata una soluzione». La firma dell’intesa finale è prevista nel giro di cinque settimane: al gruppo austro-canadese andrá il 20% della Opel, alla Sberbank il 35%, alla Gm rimarrà il 35%, mentre i dipendenti controlleranno il 10%.
FRANCESCHINI – In merito alla trattativa sfumata il segretario nazionale del Partito Democratico, Dario Franceschini ha detto: «È un’occasione perduta, mi pare che altri governi si siano impegnati in modo molto determinato per sostenere le loro imprese». «Da noi – ha aggiunto il leader Pd, criticando l’operato del governo – c’è sempre un po’ di distrazione».