Il ministro francese della Difesa: «Ricerche fino a quando sarà necessario». Sedili di aereo e macchie di carburante. «Al momento nessun elemento fa pensare a un atto di terrorismo»
Un aereo militare brasiliano impegnato nelle ricerche (Afp) |
PARIGI – Un sedile di aereo, pezzi metallici e macchie di carburante sono stati avvistati nel primo pomeriggio dall’Aeronautica brasiliana nell’oceano Atlantico a 650 km a nord-est dall’isola brasiliana di Fernando da Noronha. I ritrovamenti sono avvenuti a 60 km l’uno dall’altro. In mattinata il ministro della Difesa francese, Hervé Morin aveva affermato chele ricerche dei resti dell’Airbus A330 dell’Air France precipitato misteriosamente lunedì nell’Atlantico sulla rotta Rio-Parigi sarebbero continuate «fino a quando necessario». In precedenza era stata smentita da organi di stampa la notizia data da alcuni organi d’informazione brasiliani del ritrovamento da parte di una nave da trasporto francese al largo delle coste africane del Senegal di relitti riconducibili all’aereo nella stessa zona in cui i piloti del volo Tam Parigi-Rio hanno visto luci arancioni sull’oceano.
MEZZI – «I mezzi sono dispiegati sulla zona e li metteremo a disposizione finché servirà», aveva dichiarato il ministro francese Morin, sottolineando che «tutti i mezzi marittimi e aerei» che potevano essere messi a «disposizione» sono stati impiegati. Interpellato sulle luci arancioni notate sull’oceano dai piloti brasiliani della Tam, il ministro ha indicato di non avere «alcuna conferma. Aerei estremamente efficienti con piloti specializzati (un Atlantique 2 e un Falcon 50) sorvolano la zona e per il momento non hanno individuato nulla. Si tratta di un’ipotesi che, per noi, non è confermata». Morin ha inoltre affermato che al momento non esiste alcun elemento che faccia pensare a un atto terroristico.
RICERCHE – Anche gli Stati Uniti hanno inviato un aereo militare e una pattuglia di salvataggio e il presidente Obama ha assicurato ogni tipo di sostegno per scoprire le cause dell’incidente. Due aerei militari brasiliani con visori all’infrarosso hanno sorvolato l’oceano fino quasi a metà rotta dall’Africa, ma senza esito. Le indagini sulla terraferma, intanto, si concentrano su una serie di messaggi inviati dall’aereo dopo che era finito in una violenta turbolenza. L’ultimo segnale, un allarme automatico riguardante diverse avarie negli impianti elettrici e alla pressurizzazione, è stato ricevuto quando il velivolo si trovava a 1.100 chilometri al largo delle coste del Brasile.