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Preparavano attentati al metrò Arrestati cinque magrebini

 

La cellula che era parte di una più ampia rete transnazionale. Accusati di associazione con finalità di terrorismo in Italia e all’estero. Nel mirino anche Bologna

 

MILANO – Erano pronti a colpire la metropolitana di Milano e la chiesa di San Petronio a Bologna: cinque maghrebini sono stati raggiunti oggi da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura della Repubblica di Milano. Il gruppo, attivo anche in Algeria, Marocco e Siria, voleva mettere a segno gli attacchi nella primavera del 2006. Per i cinque l’accusa è di associazione con finalità di terrorismo in Italia e all’estero, di finanziamento del terrorismo internazionale, di reclutamento e addestramento di numerose persone inviate in Iraq ed Afghanistan al fine di compiere attentati contro obiettivi civili e militari.

OBIETTIVI IN VARI PAESI – Nel mirino della vasta organizzazione transnazionale c’erano, secondo i Ros, oltre all’Italia, anche la Francia, la Spagna e la Danimarca. La minaccia individuata all’epoca dalle indagini dei Carabinieri era stata ritenuta così concreta ed imminente da suggerire un provvedimento immediato di espulsione di alcuni fiancheggiatori da parte del Ministro dell’Interno. Il generale Giampaolo Ganzer, comandante dei carabinieri del Ros, spiega l’intervento di oggi ha riguardato «una cellula che era parte di una più ampia rete transnazionale considerata particolarmente mobile e pericolosa dall’autorità di Milano che ha disposto le ordinanze di custodia cautelare, proprio per la sua concreta progettualità che era orientata sia ad azioni terroristiche verso i teatri di conflitto, Iraq e Afghanistan, sia ad attentati in direzione dell’Italia e di altri Paesi europei». Il comandante del Ros precisa poi che la cellula sgominata stava progettando «attentati contro una chiesa di Bologna e la metropolitana di Milano, peraltro obiettivi che già erano compresi in precedenti indagini condotte dall’autorità milanese e dai carabinieri».

RECLUTAMENTO E ADDESTRAMENTO – «Ancora una volta – dice Ganzer – il sistema combinato investigativo-giudiziario di prevenzione e repressione ha funzionato». E ciò «fin dal momento in cui, in seguito ad inequivocabili elementi raccolti, venne disposta a suo tempo l’espulsione immediata di alcuni soggetti che stavano progettando attentati in vari Paesi, tra cui l’Italia». Da allora, spiega il generale, «le indagini sono proseguite, in Italia e all’estero, documentando l’attività di questo gruppo, attivo anche nel reclutamento e nell’addestramento di soggetti da inviare in Iraq e in Afghanistan» per compiere attentati. Uno dei presunti terroristi, rileva il comandante del Ros, è stato seguito fino in Marocco, dove è stato arrestato dalle forze di polizia locali alle quali avrebbe confessato di stare progettando un attentato contro l’ambasciata Usa a Rabat. Si tratta comunque, conclude Ganzer, di un «circuito di jhiadismo itinerante assolutamente pericoloso»: gli elementi raccolti dai carabinieri hanno evidenziato «concrete progettualità e una concreta minaccia».

Preparavano attentati al metrò Arrestati cinque magrebiniultima modifica: 2009-06-04T10:56:02+02:00da
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