Gli ultimi appelli dei leader prima del silenzio elettorale. Da mezzanotte stop alla propaganda in vista delle elezioni. Urne aperte dalle 15 di sabato
Preparazione dei seggi (Fotogramma) |
MILANO – Gli ultimi appelli. Nelle ore finali della campagna elettorale in vista delle elezioni europee ed amministrative (le urne aprono sabato alle 15) i leader politici di ogni schieramento hanno cercato di convincere gli indecisi. Quelli che non sanno ancora per chi votare e quelli che non sanno nemmeno se a votare ci andranno oppure no. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è sicuro della vittoria: «I sondaggi danno il Pdl al 45% – ha assicurato il premier in una intervista al Tg5. – Così saremmo il gruppo più importante all’interno del Ppe, che sarà il partito di maggioranza relativa nell’Europarlamento». L’obiettivo di Berlusconi è quello di diminuire «le direttive Ue che hanno causato difficoltà agli imprenditori», creando vincoli «ai cittadini italiani che sono inaccettabili». Al Tg1 il premier ha ripercorso invece l’attività di governo: «Nessun rammarico, ma soddisfazione e orgoglio per il tanto lavoro fatto».
IL PD – Dal canto suo, il leader del Pd, Dario Franceschini, si è rivolto agli italiani «tentati dall’astensionismo». «Li capiamo – afferma – ma a loro diciamo: non è il momento della fuga, chi non va a votare, vota per la destra e per Berlusconi». «A loro chiediamo di darci una mano a sostenere il progetto del Pd di cambiare il Paese – prosegue Franceschini. – Per cambiare il Paese ci vuole la forza e quindi a loro chiediamo la forza per proseguire l’azione di cambiamento del paese».
LEGA – Tra i partiti che si attendono un pieno di voti c’è la Lega. «Caro Silvio – dice il ministro Roberto Calderoli – il derby al Nord lo vinciamo 2-1. Questa è la domanda che si stanno facendo tutti: prende più voti la Lega o Berlusconi? Il Pd è fuori dalla corsa. Se non bastasse la mancanza di idee, progetti e contenuti – prosegue Calderoli – è più che sufficiente vedere il circo che hanno messo in piedi per cercare di danneggiare Berlusconi e il governo con storie ridicole e con l’appoggio maldestro di parte della stampa italiana ed europea».
IDV – A far concorrenza al Pd ci sono soprattutto gli altri partiti di opposizione, a cominciare dall’Italia dei valori. Antonio Di Pietro evita di incalzare esplicitamente i democratici e rivolge un appello contro l’astensione: «Chi non va a votare – dice l’ex pm a Napoli – è come un naufrago che, in mezzo al mare, rinuncia a nuotare». «L’Italia dei Valori chiede il voto ai cittadini – afferma Di Pietro – per la qualità dei nostri candidati e per la qualità del nostro programma che mette al primo posto la difesa dei cittadini e combatte il malaffare».
UDC – Ancora più diretto Pier Ferdinando Casini: «Il Pd è in evidente stato confusionale, non ho capito ancora se esiste o meno, ma un partito che dichiara che Berlusconi è un grande pericolo e poi annuncia che voterà sì al referendum sulla legge elettorale che rafforzerà Berlusconi, ha bisogno di una cura molto seria di autoanalisi». Casini ha attaccato anche il Pdl, osservando che «questa campagna elettorale costruita sulle questioni che riguardano Berlusconi è stata un’umiliazione, mentre il mondo va avanti e l’Europa ha nuovi problemi noi parliamo delle foto a Villa Certosa».
SINISTRA E LIBERTÀ – Per molte liste c’è da superare lo scoglio del 4%. «È alla nostra portata – assicura il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, leader di Sinistra e Libertà – anche perché siamo noi la vera novità nel panorama politico italiano». «Il Paese è allo stremo – continua Vendola – e Berlusconi in queste ultime ore di campagna elettorale sta cercando di mettere sotto silenzio i tanti mali che affliggono il nostro Paese: primi fra tutti la povertà e la disoccupazione. Per superare la crisi c’è bisogno di una vera e propria terapia d’urto, combattere la povertà e la disuguaglianza, superare la frammentazione del lavoro, combattere veramente il precariato e bloccare i licenziamenti per poter attuare una riconversione produttiva».
LISTA COMUNISTA – Diversa l’opinione di Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto e Cesare Salvi che hanno chiuso a Roma la campagna elettorale della lista nata dall’unione di Prc, Pdci, Socialismo 2000 e Consumatori uniti: «La lista comunista è l’unica vera alternativa al centrodestra e alle politiche liberiste, Pd e Idv sono “inutili” perché non fanno una vera opposizione». Ha detto Ferrero: «Il voto alla nostra lista è il vero voto utile, perché sono le politiche liberiste che ci hanno portato a questa crisi traumatica. Le sinistre moderate attaccano Berlusconi, lo contrastano sul piano istituzionale ma non propongono una alternativa economica e sociale, che cambi le condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone. In Europa Pd e Idv governano con Berlusconi sulla base di politiche liberiste folli che stanno mettendo i lavoratori l`uno contro l’altro; Di Pietro vota e Franceschini si astiene sul federalismo fiscale; nessuno protesta per i miliardi stanziati per caccia bombardieri e per salvare le banche private».
I RADICALI – Marco Pannella ed Emma Bonino hanno scelto la sede di Torre Argentina per chiudere la campagna elettorale, una «lunga cavalcata» per cercare di superare la soglia del quattro per cento «nonostante la disinformazione» della stampa e delle tv. «Sentirete la nostra voce fino all’ultimo minuto utile – hanno detto – fino alle 22 di domenica sera attraverso il nostro sito internet e Radio radicale» (per gli organi di partito non è previsto infatti il silenzio stampa). E a modo loro lanciano un appello ‘al voto utile’. «È nelle vostre mani – ha detto la Bonino – decidere se mandare una sentinella laica e federalista in Europa o delegazioni senza questa specificità. Buon voto a tutti e pensateci bene, non buttate via la vostra preferenza. Il Pd e il Pdl di deputati ne avranno comunque, per noi invece ogni voto è utile».
LA DESTRA – Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, si è detto dispiaciuto per la fine della campagna elettorale. «Ho incontrato entusiasmo che non vedevo da tempo – dice – Mi aspetto un grande risultato». «Le nostre manifestazioni sono state cariche di passione – ha aggiunto – la nostra comunità credo che sia determinatissima. Mi aspetto un grande risultato, anche perché negli altri partiti, sia per le provinciali che per le europee, c’è stata l’adrenalina dei candidati, da noi quella del movimento, del partito».