Gestiva per conto di cosa nostra il traffico internazionale di droga in sudamerica. Il capomafia di Salemi, uno dei 30 ricercati più pericolosi, era latitante dal 2001. Arrestato a Caracas
CARACAS (VENEZUELA) – Il capomafia di Salemi Salvatore Miceli, inserito nell’elenco dei 30 latitanti più pericolosi d’Italia, è stato arrestato a Caracas, in Venezuela, dai carabinieri del comando provinciale di Trapani in collaborazione con l’Interpol.
RE DEL NARCOTRAFFICO – Il boss, considerato un elemento di spicco del narcotraffico internazionale, era ricercato dal 2001, in seguito a una condanna per associazione mafiosa e traffico internazionale di stupefacenti divenuta definitiva. L’indagine che ha portato all’individuazione e alla cattura di Miceli è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Nel maggio del 2003 la polizia aveva arrestato, nell’ambito di un’operazione antidroga, anche la moglie di Miceli, Veronica Dudzinski, e i figli Ivano e Mario. Il boss di Salemi era stato inoltre intercettato nel 2000 con Pino Lipari, il «consiglior» di Bernardo Provenzano, che lo «investiva» ufficialmente per gestire un traffico internazionale di stupefacenti.