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Iran: arrestati otto impiegati dell’ambasciata britannica

 

Sono tutti iraniani. ieri la minaccia di Ahmadinejad all’occidente». L’agenzia Fars: «Hanno avuto un ruolo di rilievo nelle manifestazioni di protesta per l’esito del voto»

TEHERAN (IRAN) – La rezione del regime di Teheran alle «interferenze» dell’Occidente comincia a farsi sentire. Otto impiegati di nazionalità iraniana dell’ambasciata britannica a Teheran sono stati arrestati con l’accusa di «aver avuto un ruolo di rilievo» nelle manifestazioni di protesta per l’esito ufficiale del voto delle elezioni presidenziali del 12 giugno.

RITORSIONI – Soltanto ieri il presidente Ahmadinejad, rieletto appunto nelle contestate elezioni di questo mese, aveva personalmente minacciato i Paesi europei (la Gran Bretagna in particolare) e gli Stati Uniti. Oggi la notizia, comunicata dall’agenzia di stampa semiufficiale iraniana Fars, conferma che, una volta sedate con la forza le proteste di piazza, le ritorsioni sono cominciate. Londra per il momento non offre conferme ufficiali degli arresti: «Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto numerose, a volte confuse, notizie di arresti di cittadini britannici o di persone connesse a cittadini britannici. Continuiamo a chiedere loro notizie alle autorità iraniane», ha commentato il ministero degli Esteri britannico. Nei giorni scorsi, l’Iran ha espulso due diplomatici britannici e Londra ha risposto con una misura uguale.

Iran: arrestati otto impiegati dell’ambasciata britannicaultima modifica: 2009-06-28T12:23:57+02:00da
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