È accaduto ad una torinese in vacanza in Calabria. La batteria del cellulare si è surriscaldata. Ipotesi di reato: immissione sul mercato di prodotti pericolosi
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Raffaele Guariniello (Ansa) |
TORINO – Aveva appena scattato una foto, da spedire via Mms agli amici, quando il telefonino le è esploso in mano. Protagonista dell’incidente una torinese in vacanza in Calabria, ustionata alla mano, all’addome e al seno, che ha sporto denuncia.
L’INCHIESTA – Ed ora sull’episodio, avvenuto alcuni mesi fa, il procuratore vicario Raffaele Guariniello ha aperto un’inchiesta. L’ipotesi di reato formulata dal pm, famoso per le sue inchieste a tutela della salute, è di immissione sul mercato di prodotti pericolosi. Sulle cause dell’esplosione, che ha lasciato fastidiose cicatrici sul corpo della donna, bisognerà attendere gli esiti della consulenza tecnica affidata da Guariniello ad un perito del Politecnico di Torino. Da una prima ricostruzione dell’incidente, però, sembra che a surriscaldarsi sia stata la batteria del cellulare. Un accessorio made in Cina, che la donna aveva da poco acquistato. Nel mirino del magistrato sono finite le modalità di costruzione e collaudo della batteria, ma anche il ruolo di chi l’ha importata in Italia.