FORMULA 1. L’ex numero uno della Fia al Mail on Sunday: «E ora tutto il mondo mi chiede di ricandidarmi»
Max Mosley (LaPresse) |
LONDRA – «I team hanno sbagliato a danzare sulla mia tomba prima che io fossi morto. E ora tutto il mondo mi chiede di ricandidarmi». Max Mosley non sembra intenzionato a farsi da parte. Il presidente della Federazione internazionale dell’automobile (Fia) dovrebbe uscire di scena a ottobre, quando scadrà l’attuale mandato. Il condizionale, però, è d’obbligo viste le dichiarazioni rilasciate dal numero 1 della federazione al Mail on Sunday. L’intesa con l’associazione dei team (Fota) ha scongiurato la scissione della Formula 1 ma, evidentemente, non ha riportato la tranquillità nel circus.
«NON ABBANDONA LA BATTAGLIA» – L’effetto distensivo garantito dall’accordo raggiunto mercoledì scorso tra la Fia e le squadre sembra giá svanito. «Non è positivo che i team ingaggino un’agenzia di pubbliche relazioni per dire che io sono morto e sepolto mentre sono ancora qui, più vivo che mai», dice Mosley, che fino ad ottobre dovrebbe avere un ruolo marginale nella gestione della Formula 1. «Adesso sono sotto pressione, da tutto il mondo mi chiedono di ricandidarmi», dice. «In realtà -aggiunge- non voglio farlo, sento di essere un po’ troppo vecchio. Quando ho iniziato, potevo essere il padre dei piloti più giovani. Oggi posso essere il nonno di alcuni di loro. Devo apparirgli molto vecchio, c’è senz’altro bisogno di qualche novità dal loro punto di vista». «In genere, arriva il momento di lasciare dopo aver fatto qualcosa per 16 anni. Io voglio veramente fermarmi -ribadisce- ma non lo farò se ci sarà uno grosso scontro con l’industria automobilistica e con la Fota. Farò ciò che devo fare: non è nella mia natura abbandonare una battaglia».