Il video postato domenica dalla onlus secondoprotocollo.org. Lo scatto ritoccato, scovato su YouTube, racconta la protesta a Teheran. E ricorda piazza Tienanmen
Ahmadinejad e una donna di fronte alla vettura presidenziale in una foto su Twitter |
Questa invece è la foto ritoccata in cui la donna mostra il dito medio
MILANO – È un fotomontaggio ma ha tutti i requisiti per essere un’immagine simbolo dell’Iran di oggi. Ritrae una donna con il velo nero ed una leggera maglietta verde sui jeans. La giovane ha un tascapane a tracolla. Il braccio destro allungato. Il polso sottile che spunta dalla manica. Il pugno è chiuso. Il dito medio è alzato. È sola, a piedi. Davanti a lei, enorme nella foto schiacciata dal teleobiettivo, il muso di un suv grigio. Dal tetto spunta il presidente Mahmud Ahmadinejad, sorridente, quasi benedicente. Alle sue spalle le sagome di due guardie del corpo. Ricorda lo studente di piazza Tienanmen davanti al carro armato. Nella foto originale (ma non vi è al momento alcuna conferma di autenticità), postata su Twitter, la donna è davanti alla macchina blindata del presidente e sembra fargli segno di fermarsi ma senza insultarlo, senza alzare cioè il dito medio. Non si conosce la data in cui la foto è stata scattata, né l’occasione.
SU YOUTUBE – La foto ritoccata è emersa invece da YouTube, pubblicata domenica da un utente con nickname “secondoprotocollo”, in una selezione di immagini montata con una toccante colonna sonora e firmata «www.secondoprotocollo.org», una onlus italiana con contatti in Gran Bretagna e che sul suo sito dichiara di avere «come obiettivo la difesa dei Diritti Umani in qualsiasi parte del mondo».
Video eccezionale che prova come Amadinejad ha chiesto al Consiglio di truccare il voto
Video amatoriale fornito da un anonimo iraniano che prova come Ahmadinejad abbia chiesto al Consiglio dei Guardiani della Rivoluzione (quello che oggi si è espresso a suo favore) di truccare il voto. Appena possibile il video verrà sottotitolato. L’incontro è avvenuto dopo le elezioni nella città di Qom alla presenza dell’ayatollah Mesbah-Yazdi e di altri ayatollah. Ahmadineja parla di pianificare la trasformazione dell’Iran da una “repubblica islamica” ad uno “stato islamico”, in pratica in una dittatura senza più elezioni. Egli dice: “sono in grado di sentire che la gente è spiritualmente pronta” per poi passare a pianificare i brogli.