Al largo delle isole Comore, vicino al Madagascar. un mese fa la tragedia dell’air france. Tra i passeggeri 66 francesi. Trovato un superstite: è un bambino. La Farnesina esclude presenza di italiani
Un Airbus A310 della compagnia Yemenia (Reuters) |
PARIGI – Un Airbus A310 della compagnia Yemenia Air con a bordo 153 persone si è schiantato nella notte tra lunedì e martedì nelle acque dell’oceano Indiano, al largo delle isole Comore, a circa tre chilometri dalla costa dell’arcipelago, situato fra il Mozambico e il Madagascar . I soccorritori hanno trovato un sopravvissuto: è un bambino, non si conosce la sua nazionalità. Secondo fonti dell’aeronautica yemenita sono stati recuperati anche tre cadaveri, ma le ricerche proseguono con difficoltà a causa delle le pessime condizioni meteorologiche: «Mare grosso e forti venti stanno ostacolando i soccorsi».
A BORDO ANCHE 66 FRANCESI – Tra i passeggeri (142, più 11 membri dell’equipaggio) c’erano 66 francesi, di cui molti residenti nelle Comore. Delle quattro isole dell’arcipelago, quella di Mayotte è rimasta sotto la sovranità di Parigi dopo un referendum. Altri erano partiti su un Airbus A330-200 della Yemenia dall’aeroporto parigino di Roissy, facendo scalo a Marsiglia e Sanaa (Yemen): qui hanno cambiato velivolo per imbarcarsi sull’A310, diretto a Gibuti e Moroni (capitale delle Comore) come destinazione finale. La Farnesina ha escluso la presenza di italiani a bordo. In corso le operazioni di recupero dei corpi e dei rottami: nelle ricerche sono impegnate vedette e imbarcazioni delle Comore e del Madagascar. Parigi ha inviato due navi e un velivolo da ricognizione e trasporto Transall.
«NUMEROSI DIFETTI SULL’AEREO» – Il ministro francese dei trasporti, Dominique Bussereau, ha detto che sull’Airbus A310 della Yemenia Air erano stati riscontrati molti difetti e per questo gli era stato proibito di sorvolare lo spazio aereo francese. La Yemenia, spiega, è una compagnia che «viene monitorata molto da vicino» per la sicurezza. «L’A310 era stato controllato nel 2007 dalla Direzione generale dell’aviazione civile in Francia ed erano stati rilevati un certo numero di difetti» ha detto Bussereau, aggiungendo che «da allora l’apparecchio non è più riapparso nel nostro Paese».
FORTI RAFFICHE DI VENTO – Il ministro non si è sbilanciato sulla causa del disastro: «Si è parlato del maltempo, ma al momento le notizie sono un po’ vaghe. Ci dicono che l’aereo era in fase di atterraggio, poi ha rinunciato e ha tentato un’altra fase di avvicinamento che è andata male». Il responsabile dell’aviazione civile yemenita, Muhammed Abdul-Qadber, ha detto che l’incidente è avvenuto in un’area dove c’era vento molto forte, con raffiche fino a 161 chilometri orari. Secondo Meteo France nella zona non c’era un temporale, ma raffiche di vento vicino all’aeroporto di Moroni. «Nella zona non ci sono problemi di nubi – ha spiegato il responsabile delle previsioni, Jean-Marie Carriere -, ma c’è un vento sostenuto con raffiche che possono superare i 60 chilometri orari, vicino all’aeroporto e dappertutto nella zona».
L’INCIDENTE DI UN MESE FA – Esattamente un mese fa, nella notte tra il 31 maggio e il 1° giugno, un Airbus A330 di Air France è precipitato nell’Atlantico: partito da Rio de Janeiro, era diretto a Parigi. A bordo c’erano 228 persone, fra cui 10 italiani, originari di Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia Romagna. Tre giorni fa le Forze armate brasiliane hanno interrotto le ricerche dei corpi delle vittime. Le acque dell’Atlantico tra le coste brasiliane e quelle africane hanno restituito 51 corpi, di cui 14 identificati.