DISASTRO FERROVIARIO. La procura: ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo, incendio colposo e disastro ferroviario
VIAREGGIO – Cresce il numero delle vittime dell’esplosione avvenuta alla stazione di Viareggio. Poco prima delle 2 di giovedì notte è morto infatti uno dei pazienti ricoverati nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Carrara (Massa Carrara). Si tratta di un uomo di origini marocchine, che era stato ricoverato in gravissime condizioni e la cui identificazione era stata possibile solo nella giornata di mercoledì. Il bilancio ora è di 18 vittime. Di queste solamente per 3 persone si possono fornire elementi di identificazione certa, mentre per le altre 15 sono in corso le procedure di identificazione, delegate alla Polizia. Si tratta di sette maschi adulti, 4 femmine adulte, una bambina di circa 3 anni, morta all’Ospedale Bambin Gesù di Roma, 2 bambini di circa 5 e 2 anni e un ragazzo adolescente. Tutti i cadaveri, ad eccezione di 4 sono stati rinvenuti in via Ponchielli, all’interno delle abitazioni o sulla strada, tre in via Porta Pietrasanta e uno vicino allo scooter in via Burlamacchi all’angolo con via Garibaldi. A rendere noti i dati è stato il procuratore capo di Lucca, Aldo Cicala, nel corso della conferenza stampa che si è svolta in Procura giovedì mattina. Il numero dei morti purtroppo destinato a salire, infatti, l’80% dei ricoverati è in condizioni gravissime. Una famiglia considerata dispersa e che invece era in vacanza, è stata cancellata dalla lista delle persone da cercare dopo l’esplosione. SOSPESI TRASPORTI CON SOCIETÀ GATX – Intanto il gruppo Ferrovie dello Stato comunica che «da mercoledì sono stati sospesi i trasporti con carri di proprietà della società Gatx e la relativa circolazione sulla Rete Ferroviaria Italiana». È quanto si legge in una nota secondo cui «questo provvedimento sarà mantenuto in vigore fino a quando non verranno fornite da Gatx informazioni certificate e chiarimenti sulla componentistica dei carri utilizzati per il trasporto merci».
L’INCHIESTA – Sul fronte delle inchieste, la Procura della Repubblica di Lucca ha notificato giovedì mattina al Comune di Viareggio un decreto di sequestro di via Ponchielli, la strada maggiormente colpita dall’esplosione di lunedì notte. La Procura, ha, infatti, aperto una inchiesta ipotizzando, per ora a carico di ignoti, i reati di omicidio colposo plurimo, incendio colposo e disastro ferroviario. Ai microfoni del giornale radio Rai il procuratore generale di Firenze Beniamino Deidda manifesta il proposito di fare piena luce sul disastro ferroviario di Viareggio. «Se dovessimo pensare di non arrivare fino in fondo – osserva- cambieremmo mestiere». «Direi che allo stato non c’è un soggetto che non sia in qualche modo attingibile dall’indagine». Tra questi soggetti anche le Ferrovie dello Stato? «Certamente. Le ferrovie -continua Deidda- gestivano la rete, il controllo spetta alle ferrovie quindi non vedo perchè mai sulle ferrovie non si dovrebbe indagare». Quanto alle possibili cause del tragico incidente, «direi che la fatalità è una di quelle voci che con il disastro e la sicurezza hanno poco a che fare. Non esiste la fatalità. Esistono soltanto le azioni più o meno prevedibili che possono portare a un incidente. Potrebbe essere che non solo una cosa è andata storta, ma molte cose sono andate storte. Così come può essere che non una omissione ha provocato l’incidente ma parecchie omissioni, anche di più soggetti».
LE CAUSE – I tecnici dell’Agenzia nazionale della sicurezza ferroviaria, al lavoro sull’incidente di Viareggio, «concordano su una causa univoca, il cedimento strutturale» del carro. Lo ha detto il direttore dell’Agenzia, Alberto Chiovelli, in audizione al Senato. «Di concerto con Trenitalia, si è deciso di fermare i carri della società Gatx in attesa dei risultati dei controlli con gli ultrasuoni», ha aggiunto il direttore dell’Agenzia che ha aperto un fascicolo sull’incidente. «Siamo in contatto con i colleghi dell’agenzia nazionale tedesca che sta fornendo la massima collaborazione» ha aggiunto Chiovelli secondo il quale sarà necessario «un secondo passaggio» di contatti con i tedeschi. «Le verifiche sono ancora in corso», le procedure come è noto sono di carattere sovranazionale ed è «necessario – ha evidenziato – capire se siano state rispettate tutte le procedure in atto».
LA STAZIONE TORNA A VIVERE – Infine, la stazione di Viareggio a meno di 72 ore dall’esplosione. è tornata a viveer. In attesa del ripristino di una linea ferroviaria, previsto per il giovedì pomeriggio, davanti all’ingresso principale sono comparsi i bus navetta e i taxi con i primi viaggiatori in transito. Tornano lentamente alla normalità anche i bar e le attività commerciali dell’area, che per la prima volta dopo due giorni non hanno tra i loro clienti solo giornalisti, cameraman, tecnici della Protezione civile, delle Ferrovie e dei vigili del fuoco e forze dell’ordine. In queste ore si stanno facendo le ultime verifiche tecniche per il ripristino dell’alta tensione sui cavi aerei e su quelli dei segnali ferroviari.