BOLOGNA. Rettore e docenti fanno oscurare il manifesto che pubblicizza le sedi distaccate dell’Ateneo
Le «Fantastiche 4» |
BOLOGNA — Dotta sì. Velina mai. Ma che ci fa il simbolo dell’Alma Mater, la più antica università del mondo occidentale, severa, austera, rispettata, sul seno di quattro sventole (due bionde e due more) intubate in sottilissime tutine, sotto una scritta che è un capolavoro di originalità («Le fantastiche 4, il massimo per i tuoi studi»), il tutto spalmato su manifesti di 6 metri per 3? Prima ancora di darsi una risposta, una fetta consistente del corpo docente dell’ateneo bolognese, con in testa il rettore Pier Ugo Calzolari, è andata su tutte le furie e, tra mitragliate di email e comunicati infuocati, ha intimato ai promotori dell’inedita campagna di oscurare tutto, «perché questa è una struttura di formazione, non una birra o una fabbrica di veline».
I contestati manifesti sono comparsi giorni fa a Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini, che ospitano alcune facoltà distaccate dell’ateneo bolognese. L’idea dei promotori (alcuni degli enti che sostengono l’attività delle sedi romagnole) era quella di attirare nuove matricole, offrendo, non si sa quanto consapevolmente, una sorta di «lato B» della cultura: quello, appunto, delle «Fantastiche 4». La cosa non poteva passare inosservata e, come ha ricostruito sul Corriere di Bologna Marina Amaduzzi, la protesta è subito montata tra docenti e addetti ai lavori. Fino ad approdare, con tutto il suo carico di ufficialità, al Senato accademico, che ha chiesto all’unanimità la soppressione della pubblicità: «È un messaggio che svilisce il lavoro che si fa in Romagna — dice la giurista Carla Faralli, portavoce della protesta —, con l’aggravante che sfrutta il prototipo delle veline, particolarmente negativo in questo momento». «Un incidente di percorso», lo definisce il rettore Calzolari, che individua in «un deficit di consultazione con l’Università» la causa del corto circuito. Incidente chiuso? Macché. La questione planerà in consiglio d’amministrazione. E si annuncia tempesta. I promotori delle «Fantastiche 4» respingono le accuse: «Non c’è nulla di sessista o volgare, si rappresentano le quattro città». Malissimo, secondo un creativo anticonformista come Oliviero Toscani: «Idea provinciale: quelle mutande nere, i cinturoni… ». Bocciati.
Francesco Alberti